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Un’indagine scioccante ha scoperchiato un vero e proprio scandalo legato alla sicurezza informatica a Taiwan. Un ex autista di ambulanze di Kaohsiung, trentenne, è stato arrestato con l’accusa di aver compromesso i sistemi di dati di emergenza governativi per quattro anni, vendendo informazioni sensibili a imprese funebri locali. Questo caso ha messo in luce una serie di violazioni sistematiche e un business oscuro costruito sulle tragedie personali.
Un business basato sui dati rubati
Le autorità taiwanesi hanno scoperto che l’uomo aveva sviluppato un sistema avanzato per intercettare in tempo reale le comunicazioni tra polizia e vigili del fuoco riguardanti emergenze mediche e decessi. Attraverso questa rete illecita, l’hacker monitorava costantemente informazioni cruciali come coordinate GPS e dati personali dei chiamanti.
Questi dati venivano poi forniti a quattro imprese funebri, permettendo loro di raggiungere i familiari delle vittime prima ancora che arrivassero i soccorsi ufficiali. Una pratica che garantiva un vantaggio competitivo, portando mensilmente tra cinque e dieci nuovi contratti per ciascuna impresa coinvolta.
Dal 2021, l’hacker ha utilizzato una piattaforma cloud per garantire un accesso continuo ai dati di emergenza rubati. Attraverso questa piattaforma, le imprese funebri ricevevano notifiche in tempo reale, consentendo loro di intervenire immediatamente sul luogo delle tragedie. Non solo, i rappresentanti delle imprese funebri distribuivano biglietti da visita ai familiari delle vittime, approfittando di momenti di estrema vulnerabilità per promuovere i propri servizi.
Una violazione su scala nazionale
Le indagini hanno rivelato che il sistema creato dall’hacker aveva compromesso i server di 21 città e distretti in tutta Taiwan. Utilizzando un server demo, l’uomo è riuscito a effettuare circa 30 milioni di connessioni non autorizzate ai sistemi governativi in quattro anni. Nonostante i tentativi delle autorità di limitare i danni riducendo i dati accessibili pubblicamente, le falle nella sicurezza informatica non sono state completamente chiuse, evidenziando gravi lacune nei sistemi di protezione.
Oltre all’arresto dell’ex autista di ambulanze, diversi dipendenti e ingegneri informatici delle imprese funebri coinvolte sono stati incriminati. Questo scandalo ha sollevato importanti interrogativi non solo sulla vulnerabilità dei sistemi informatici governativi, ma anche sull’etica delle pratiche commerciali nel settore delle onoranze funebri. La competizione per accaparrarsi nuovi clienti ha portato a comportamenti che sfiorano i limiti della legalità.