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Da un paio di anni il focus nello sviluppo dei chip per smartphone si è spostato dalla potenza pura, ormai più che sufficiente anche per i videogame tripla A, alla capacità di esecuzione on device degli algoritmi AI. All’inizio era praticamente tutto marketing, ora non è più così: Google e Samsung, in particolare, hanno portato sulle loro gamme Pixel e Galaxy moltissime funzioni AI effettivamente utili. Apple, di contro, sembra essere pericolosamente indietro.
Per questo motivo, da alcuni giorni, si sta parlando moltissimo dei primi benchmark interni del prossimo chip di Samsung: l’Exynos 2600 che, finalmente, potrebbe essere il miglior chip per l’AI del 2026 battendo le alternative di Qualcomm, MediaTek e Apple. Si tratta di test interni, quindi i risultati vanno presi con molta cautela, ma per la prima volta dopo diversi anni si torna a parlare di un chip Exynos per le sue prestazioni superiori, e non inferiori, rispetto agli altri processori concorrenti.
Quanto sarà potente Exynos 2600
I risultati dei primi test su Exynos 2600 sono stati rivelati su X dal leaker @Jukanlosreve, che cita fonti anonime e sembra aver copincollato un articolo giornalistico al momento non pubblicato altrove.
Secondo il leaker le prestazioni AI (cioè quelle della NPU) di Exynos 2600 saranno addirittura 6 volte superiori rispetto a quelle di A19 Pro, il chip degli iPhone 17 Pro, le prestazioni della CPU superiori del 14% e quelle della GPU superiori del 75%.
La NPU di Exynos 2600 sarà del 30% più veloce di quella di Qualcomm Snapdragon 8 Gen 5 Elite, mentre la GPU sarà più potente del 29%. Non ci sono, invece, confronti diretti con i SoC MediaTek Dimensity 9500.
Da notare, e non è cosa da poco, che non vengono citati i nomi dei benchamark usati per calcolare queste prestazioni.
Cosa potrà fare Exynos 2600
La potenza della NPU di un SoC è fondamentale per eseguire operazioni AI “on device” sullo smartphone, cioè senza inviare dati personali nel cloud e senza dover attendere i tempi di trasmissione ed elaborazione in remoto.
Non sappiamo se questa potenza (qualora dovesse rivelarsi effettivamente disponibile) verrà utilizzata per funzioni che ancora Samsung non ha presentato, ma sappiamo che i moderni Galaxy hanno già molte funzioni basate sull’AI che potranno trarre vantaggio da una NPU di livello superiore.
Parliamo di funzioni come la traduzione e trascrizione di audio, video e telefonate, la ricerca vocale all’interno dei file e delle impostazioni dello smartphone, AI Select (selezione degli elementi dello schermo). C’è poi tutta la gestione di Gemini, in particolare le attività cross app, che viene eseguita tutta on device.
Inoltre, c’è tutta l’AI applicata a foto e video: Gomma magica, sostituzione dello sfondo, aggiunta di una persona ad una foto. Infine, c’è Now Brief, la schermata di riepilogo su tutte le nostre attività che viene inviata all’utente tre volte al giorno.
Quando arriva Exynos 2600
Exynos 2600 sarà il chip dei prossimi Samsung Galaxy S26 in versione base, Plus e Ultra (ed eventuale modello Edge), che faranno il loro debutto a inizio 2026. Come da vecchia tradizione, Samsung userà questo chip solo per i telefoni venduti in Europa e Corea del Sud, mentre quelli venduti in USA, Cina, Giappone e resto del mondo avranno il chip Qualcomm Snapdragon 8 Gen 5 Elite.
Questa segmentazione del mercato non è una novità e, in passato, ha generato polemiche perché gli Exynos erano senza dubbio inferiori, per potenza ed efficienza energetica, rispetto ai Qualcomm. L’anno prossimo, però, forse a noi europei andrà meglio che agli altri.