Intel, aggiornare il BIOS UEFI senza più riavviare il PC

Intel permetterà di aggiornare il firmware senza neppure dover riavviare la macchina. La novità sarà introdotta dapprima sui server basati sui nuovi processori Xeon.

Riavviare il sistema è un’operazione invisa agli utenti perché impone di sospendere temporaneamente ciò che si sta facendo con la chiusura delle applicazioni in esecuzione. Purtroppo la maggior parte degli aggiornamenti per Windows prevede che dopo la loro installazione la macchina venga riavviata.
Con Windows 10 è stato introdotto il meccanismo chiamato Riavvia app che permette di ripristinare la precedente sessione di lavoro riportando in esecuzione, dopo il riavvio, i programmi che si stavano utilizzando e riaprendo i documenti che si stavano modificando.
Non a tutti gli utenti piace questo sistema che comunque può essere completamente disattivato nel caso in cui non lo si ritenesse utile.

Intel Seamless Update è una tecnologia proposta dall’azienda di Santa Clara che permetterà l’applicazione di alcune tipologie di aggiornamenti senza riavviare il PC.

Esaminando alcune modifiche applicate al kernel Linux ci si è accorti della novità che sembra parzialmente confermata esaminando l’ultima versione di un documento Intel che illustra le modalità di aggiornamento del firmware.

A breve potrebbe quindi diventare possibile modificare il BIOS UEFI di una macchina e rendere operativo il nuovo firmware senza effettuare alcun riavvio. Il sistema poggerebbe sui driver “Platform Firmware Runtime Update and Telemetry” di Intel e potrebbe debuttare con i server basati sui nuovi processori Xeon Scalable Sapphire Rapids attesi per il prossimo anno.

Il fine ultimo di Intel è quello di mantenere in sicurezza i sistemi che si utilizzano in azienda e nei data center eliminando i downtime che si verificano quando vi fosse appunto la necessità di procedere con un aggiornamento del firmware. Un meccanismo come Intel Seamless Update verrebbe incontro alle esigenze di quelle realtà che sono vincolate a offrire un livello di servizio minimo garantito (contratti SLA) riducendo drasticamente le finestre temporali durante le quali i server non risultano operativi.

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