La Cina inizia a produrre processori x86 grazie a un accordo con AMD

L'azienda di Sunnyvale si accorda con i partner cinesi perché comincino a fabbricare chip x86. Per adeguarsi alle normative vigenti, le CPU saranno destinate al mercato interno ma la notizia fa certamente scalpore.

Alcuni hanno già coniato lo slogan “make China great again” per prendersi gioco del leitmotiv che ha impazzato a suo tempo durante la campagna elettorale di Donald Trump.
E ne hanno sicuramente ben donde: dall’estremo oriente arriva la notizia di uno storico accordo tra AMD e alcune società partner cinesi alle quali l’azienda di Sunnyvale ha concesso l’utilizzo dei brevetti legati alla tecnologia x86.

Si tratta di una novità senza precedenti perché di fatto consente ai produttori cinesi di fabbricare, per la prima volta, processori basati sull’architettura x86, concepita da Intel e recentemente festeggiata nel suo 40esimo compleanno: Processori Intel: 50 anni di storia.


Gli accordi in essere tra Intel e AMD hanno di fatto permesso la manovra di mercato che certamente non potrà non suonare come un campanello d’allarme per il colosso di Santa Clara.

Per il momento la cinese Hygon ha già iniziato la produzione dei chip x86 presso i suoi stabilimenti realizzando processori assolutamente identici agli AMD EPYC, destinati quindi per adesso al mercato server.

Gli Stati Uniti hanno proibito fusioni e acquisizioni con le realtà cinesi così da bloccare il trasferimento della proprietà intellettuale verso il Paese asiatico ma un elaborato sistema di accordi ha permesso ad AMD di muoversi all’interno del perimetro tracciato dalle vigenti normative. Anche perché al momento la produzione sarà destinata al mercato locale cinese e non sarà oggetto di esportazione.

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