La crittografia end-to-end per le chiamate sbarca su Microsoft Teams

Annunciato il supporto per la cifratura end-to-end durante le chiamate 1:1 in Microsoft Teams. È attivabile opzionalmente dagli amministratori come dai singoli utenti.

Microsoft ha annunciato la disponibilità del supporto per la crittografia end-to-end (E2EE) nelle chiamate one-to-one in Microsoft Teams.
La piattaforma per la produttività, la collaborazione e le videoconferenze dell’azienda di Redmond già provvede a proteggere i dati in transito e a riposo offrendo anche funzionalità per la registrazione delle videoconferenze e la trascrizione del parlato.

Da più parti si è fatto notare a Microsoft come il fornitore del servizio ed eventuali terze parti possano leggere i dati degli utenti memorizzati lato server.
Da oggi questo non sarà più possibile perché gli utenti di Teams possono crittografare i dati utilizzando chiavi generate sui singoli dispositivi client.
Mansoor Malik, uno dei responsabili della piattaforma Teams, ha dichiarato che nessun’altra parte – Microsoft compresa – potrà accedere ai dati in chiaro attivando la cifratura end-to-end.

La funzionalità risulta disattivata per le conversazioni 1:1 in Teams ma gli amministratori di rete possono eventualmente abilitarla a livello di intera organizzazione o soltanto per uno specifico gruppo di utenti.

Gli utenti possono cliccare sul circoletto in alto a destra nell’interfaccia di Teams, selezionare Gestisci account, Privacy quindi attivare l’opzione che consente di utilizzare la crittografia end-to-end.
Gli amministratori possono farlo invece dal pannello di configurazione cliccando su Altre impostazioni in basso, nella colonna di sinistra di Teams.

Abilitando E2EE solo il flusso multimediale in tempo reale, cioè i dati video e voce, delle chiamate one-to-one di Teams sono crittografati end-to-end. Entrambe le parti devono attivare la stessa impostazione perché il flusso di dati sia interamente protetto.

La funzionalità è in corso di distribuzione sugli account Teams: ci vorrà ancora qualche settimana prima che tutti gli utenti possano utilizzarla.

Maggiori informazioni sono disponibili nella nota appena pubblicata da Microsoft.

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