A fine giugno abbiamo parlato dello storico lancio di Figma AI, nuova funzionalità basata sull’intelligenza artificiale che prometteva di rivoluzionare il modo con cui i designer lavorano. L’idea era quella, tra le altre cose, di consentire la generazione di interfacce grafiche a partire da semplici descrizioni testuali. Nonostante l’entusiasmo iniziale, Figma ha deciso di ritirare temporaneamente lo strumento: come segnalato da tanti utenti, creava infatti interfacce troppo simili a quelle utilizzate da Apple.
Le funzionalità di Figma AI
Figma AI comprendeva una serie di funzioni pensate per assistere i designer nella creazione di contenuti.
Tra le tante abilità del prodotto, inizialmente distribuito a titolo completamente gratuito, spiccava la generazione di layout grafici da descrizioni testuali, la ricerca avanzata del design più adatto per le proprie esigenze, il meccanismo di traduzione dei contenuti a livello di interfaccia, la produzione di testi da usare nei progetti, l’organizzazione automatica dei layer.
Un insieme di abilità che ha immediatamente fatto lievitare le aspettative di designer professionisti e appassionati.
Quelle interfacce grafiche troppo simili al design Apple
Poco dopo il rilascio, lo sviluppatore Andy Allen ha condiviso un video dimostrativo in cui utilizzava Figma AI per creare l’interfaccia di un’app meteo. Inserendo la semplice descrizione “not boring weather app“, Allen ha notato che l’interfaccia generata era sorprendentemente simile a quella dell’app Meteo di Apple. La UI (user interface) presentava infatti uguali elementi: nome del luogo, temperatura, meteo giornaliero e previsioni dettagliate, disposti nello stesso ordine.
Allen ha ripetuto l’esperimento tre volte, ottenendo sempre risultati molto simili. Ciò ha sollevato dubbi sul fatto che Figma AI potesse utilizzare dati di app esistenti come base per le sue creazioni.
Il ricercatore, CEO e cofondatore della società Not Boring Software (da qui, l’esplicito riferimento che Allen ha voluto inserire nel prompt passato a Figma AI…), ha voluto avvertire gli altri utenti di Figma AI, esortandoli a verificare attentamente la somiglianza con le app esistenti e apportare modifiche significative per evitare problemi legali.
La risposta di Figma
In seguito alla segnalazione di Allen, il CEO di Figma Dylan Field ha risposto affermando che Figma AI non apprende dai contenuti generati dagli utenti. Field ha spiegato che Figma AI funziona combinando un Large Language Model (LLM) preesistente con un sistema di design recentemente sviluppato. Ha riconosciuto che l’approccio utilizzato è perfettibile e ha ammesso di aver individuato un problema nel sistema di design poche ore dopo aver visto il post di Allen.
Field ha dichiarato che la pressione esercitata sugli sviluppatori adoperatisi sul progetto Figma AI ha fatto saltare qualche controllo di qualità. Assumendosi la responsabilità per l’incidente, l’amministratore delegato di Figma ha confermato uno stop temporaneo . Di conseguenza, ha deciso di disabilitare temporaneamente Figma AI per correggere le problematiche permaste.
Nonostante i problemi iniziali, Field ha ribadito la visione di Figma per l’utilizzo dell’AI nel design. Ha affermato che viviamo in un’epoca in cui il software può essere creato semplicemente utilizzando prompt trasmessi ai modelli generativi e che i designer cercano nuovi strumenti per migliorare la loro produttività.
Figma AI sarà insomma ripristinato dopo alcuni necessari “aggiustamenti”, offrendo ai creativi gli strumenti necessari per esprimersi al meglio.