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Parlando di software open source, pochi nomi sono tanto iconici quanto quello di Linus Torvalds, creatore di Linux. Famoso per il suo genio tecnico e per le sue email caustiche, Torvalds ha impresso non solo la sua visione tecnica, ma si è fatto universalmente conoscere per uno stile comunicativo diretto e di frequente “sopra le righe”, all’interno della community del kernel Linux. Nei giorni scorsi ha fatto rumore la scoperta di parolacce e commenti shock nel sorgente di Windows. In realtà, come mette in evidenza una ricerca sviluppata da Vidar Holen, anche il codice sorgente del kernel Linux ospita volgarità ed espressioni triviali.
La presenza di linguaggio scurrile nel kernel Linux non è solo una curiosità folkloristica. È lo specchio di una cultura tecnica forgiata nel fuoco della frustrazione, dell’urgenza e del confronto diretto.
Il codice che parla (male): un viaggio linguistico nel cuore di Linux
Linux Kernel Word Count è un’applicazione Web che consente di analizzare la frequenza di parole specifiche all’interno del sorgente del kernel Linux, versione per versione. Lo strumento offre un’interfaccia semplice per inserire parole o pattern con wildcard, restituendo un grafico sull’evoluzione della presenza di ciascun termine nel corso del tempo.
Esaminando i dati, appare chiaro come intorno al 2018 sia sia registrato un certo calo nell’utilizzo delle parolacce all’interno del codice Linux. Il motivo è da ricondursi a importanti cambiamenti nella cultura interna del progetto: ne parliamo più avanti.
La frustrazione prende forma nel codice
Linus Torvalds non è nuovo a esplosioni verbali, né nel mondo reale né in mailing list.
Durante un intervento pubblico in Finlandia nel 2012, Torvalds si rivolse a NVIDIA con un gesto eloquente (fece il dito medio) e un’espressione particolarmente dura, divenuta celebre: un chiaro segnale di frustrazione verso l’azienda per le sue politiche ritenute poco collaborative con il mondo Linux.
In tempi più recenti, ad aprile 2025, ricordiamo l’email di Torvalds in cui definisce un certo codice di test per Linux 6.15-rc1 come qualcosa di disgustoso (usò una terminologia decisamente più colorita…), riferendosi a script che generavano file temporanei non necessari.
L’atteggiamento tenuto dal “re pinguino” ha influenzato profondamente la cultura del progetto. In una comunità in cui lo scambio tecnico è mediato principalmente da email e patch, il tono usato diventa parte integrante della dinamica decisionale.
2018: l’anno della svolta (o almeno fu un tentativo…)
Nel 2018 si è aperta una riflessione pubblica sull’uso del linguaggio nella community del kernel Linux. È emersa persino una patch provocatoria che sostituiva le parolacce con la parola “hug” (abbraccio), come tentativo simbolico di promuovere un ambiente più inclusivo. Nello stesso periodo, Torvalds annunciò un’assenza di alcune settimane: l’idea era quella di riflettere sul suo comportamento e migliorare i suoi modi di interagire con gli altri sviluppatori.
Durante la pausa, un gesto inaspettato e significativo, Greg Kroah-Hartman assunse temporaneamente il ruolo di coordinatore principale per il mantenimento del kernel Linux. Torvalds tornò al suo ruolo dopo alcune settimane, promettendo di mantenere un tono più professionale e costruttivo nelle comunicazioni con la comunità degli sviluppatori.
Proprio nel 2018, come accennato in precedenza, emerge una riduzione delle parolacce nel codice sorgente di Linux. Sebbene non si tratti di una vera e propria “epurazione”, segna comunque un cambiamento di tono nella cultura dello sviluppo.
Il kernel come specchio della community
Analizzando la ricorrenza dei termini contenuti nel kernel, grazie allo strumento Linux Kernel Word Count, non si ottiene solo un’analisi linguistica, ma anche una mappa evolutiva del progetto stesso.
Oltre alle parolacce, è possibile infatti tracciare termini come intel
, amd
, nvidia
, evidenziando come la presenza di quest’ultima cresca sensibilmente dopo il 2012, superando Intel nel 2018. Una dinamica che riflette la crescente rilevanza di NVIDIA nel panorama hardware Linux.