Linux, un bug porta all'esecuzione di codice dannoso

Sta destando notevole interesse la notizia di una vulnerabilità che può consentire a un aggressore remoto di eseguire codice dannoso su una macchina Linux.

Sta destando notevole interesse la notizia di una vulnerabilità che può consentire a un aggressore remoto di eseguire codice dannoso su una macchina Linux.
Il quadro è, in questo caso, molto simile a quello che dipinge uno dei comuni attacchi su Windows: si apre un file musicale malevolo o lo si gestisce da browser e il codice dannoso viene immediatamente eseguito.

Linux, un bug porta all'esecuzione di codice dannoso
Come spiega l’autore della scoperta, Chris Evans, se l’utente utilizza Chrome sulla sua macchina Linux, ciò che si verifica è un vero e proprio attacco drive-by ossia il file dannoso viene scaricato ed eseguito automaticamente.

Una importante premessa: il problema non risiede nel kernel Linux e non ha a che vedere con i componenti di base del sistema operativo. Inoltre, non permette di acquisire i diritti di root e il codice malevolo si esegue usando gli stessi privilegi dell’account utente.
Purtuttavia, il codice exploit messo a punto da Evans non va preso sotto gamba perché può comunque consentire la sottrazione di dati personali – senza che l’utente si accorga di niente – e, ad esempio, dei cookie di autenticazione per Google, Facebook, Twitter e così via.

Il problema risiede in un bug nella gestione della memoria ed è strettamente collegato con GStreamer, framework per lo streaming multimediale presente nelle più importanti e diffuse distribuzioni Linux.
GStreamer, come dicevamo inizialmente, non è un componente del sistema operativo in sé ma è “popolarissimo” perché incluso ad esempio in GNOME.

Le più recenti versioni delle distribuzioni Linux Fedora e Ubuntu sono ad esempio al momento affette dal problema e già stanno apparendo in Rete i primi lavori fatti derivare dallo studio di Evans (consultabile a questo indirizzo).

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti