Microsoft ammette: servizi interrotti a causa di massiccio attacco DDoS

Disservizi Outlook e OneDrive di qualche giorno fa? Microsoft fa marcia indietro e ammette di aver subito un attacco DDoS.

Le minacce informatiche, a quanto pare, non sono una preoccupazione solo per i singoli utenti o le piccole-medie aziende.

Ne sa qualcosa Microsoft che, come essa stessa ha ammesso, è stata vittima di massicci attacchi DDoS (Distributed Denial-of-Service) all’inizio del mese. Se il colosso di Redmond, qualche giorno fa, aveva parlato di un semplice “incidente”, ora ha ammesso apertamente la causa dei disservizi.

Stiamo parlando di un’interruzione di servizi della piattaforma cloud Azure, ma anche di disservizi legati all’e-mail di Outlook e all’app di OneDrive.

Microsoft aveva parlato di problemi tecnici ma, in realtà, era un attacco DDoS in piena regola

Quanto accaduto non è assolutamente da sottovalutare: un attacco su una piattaforma cloud così utilizzata in tutto il mondo, può causare gravi disagi all’utenza.

Microsoft sta effettuando delle indagini del caso anche se, a quanto pare, l’attacco è già stato rivendicato. Stiamo parlando di un collettivo noto come Anonymous Sudan le cui dichiarazioni sembrano essere confermati da Microsoft stessa.

Il colosso tecnologico ha confermato come i dati degli utenti non sono stato in nessun modo compromessi, anche se ha consigliato di adottare strategie difensive avanzate per evitare il peggio in eventuali futuri attacchi.

Il gruppo Anonymous Sudan è già noto agli esperti di sicurezza. Si tratta di hacker che, secondo Bleeping Computer, stanno prendendo di mira nazioni che interferiscono con la politica sudanese o che promuovono, a loro dire, opinioni anti-musulmane. Secondo altri esperti, il gruppo sarebbe in realtà collegato con gli hacker pro-Cremlino di Killnet.

Al di là di ciò, risulta evidente come Microsoft è stata colta impreparata da un attacco DDoS, di certo non una minaccia nuova o sconosciuta sulla rete. Il che risulta molto preoccupante tanto per l’azienda quanto per i comuni utenti.

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