Microsoft: guadagni in crescita con Intelligenza Artificiale e cloud

Bene cloud, IA, Office 365 e vendita videogiochi, in calo hardware: le preoccupazioni di Microsoft non sono economiche.

Microsoft ha ufficialmente annunciato i dati finanziari relativi al trimestre che va da gennaio a marzo e, a quanto pare, è un buon periodo per il colosso di Redmond.

L’azienda ha infatti registrato un aumento degli incassi pari al 17% su base annua, con un fatturato di circa 61,9 miliardi di dollari. Secondo i dati pubblicati dalla compagnia, i ricavati da Office 365 sono aumentati del 15%: un dato confortante ma inferiore a quanto fatto registrato da altri settori.

Nello specifico, Microsoft Cloud ha potuto giovare dell’integrazione dell’Intelligenza Artificiale, con un aumento del 23% su base annua. Fa ancora meglio Azure, con una crescita significativa pari al 31%.

Da non sottovalutare è il settore gaming, che vede Microsoft sempre più protagonista a livello mondiale. Anche grazie all’acquisizione di Activision Blizzard, avvenuta lo scorso autunno, l’azienda ha aumentato il suo fatturato per la vendita di videogiochi del 51%. Contrariamente a ciò, si è registrato un fisiologico calo di vendite per quanto riguarda le console Xbox, con una riduzione del 31% delle vendite.

Fatturato Microsoft positivo, ma la questione sicurezza preoccupa l’azienda

Lato hardware, però, non è solo il settore videoludico a patire. Se si considerano dispositivi come Surface, HoloLens e vari accessori per PC, Microsoft ha dovuto incassare una riduzione del 17% su base annua. Nel complesso, il colosso tecnologico sembra comunque vivere un periodo positivo sotto il punto di vista prettamente economico.

Ciò che non fa dormire sonni tranquilli a Satya Nadella, CEO di Microsoft, sono però le questioni legate alla sicurezza. Casi come la recente vulnerabilità Spectre e situazioni simili rappresentano una vera e propria spina nel fianco della società che sembra essere in grande difficoltà.

Giusto qualche settimana fa, infatti, Microsoft è stata accusata da un comitato federale americano di revisione della sicurezza informatica di essere responsabile di “Una cascata di fallimenti nella sicurezza“.

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