Microsoft punta sull'hardware come parte dell'ecosistema basato su Windows 10 e Azure

Durante il Computex 2017 Microsoft ha fornito un'ulteriore conferma su quelli che sono i suoi obiettivi. Il DNA dell'azienda resta il software ma i dispositivi hardware ibridi e i "mobile PC" saranno al centro dei nuovi piani.

Microsoft è uscita molto bene dal Computex di Taipei. L’azienda di Redmond ha infatti sfruttato l’occasione della fiera internazionale per presentare i capisaldi del “nuovo corso” dell’azienda, iniziato a febbraio 2014 con l’insediamento del CEO Satya Nadella.

L’impegno di Microsoft non è più “sul ferro”: la società sta puntando infatti moltissimo su quello che è il suo DNA ovvero il mondo del software. Con la piattaforma Azure, Microsoft è riuscita a imporsi come leader nelle soluzioni per l’elaborazione e la gestione dei dati sul cloud, soprattutto grazie a un “portale” che consente di accedere a ogni tipo di strumento (creazione di server, hosting di database e di applicazioni custom, fruizione di qualunque genere di applicazione del mondo opensource, sviluppo di progetti in campo mobile e Internet delle Cose, automatizzazione di processi e flussi di lavoro,…).

Al Computex 2017, Microsoft ha quindi presentato Azure come leva ideale per il business. Sono state anche mostrate applicazioni pratiche che sfruttano le risorse disponibili sul cloud per offrire funzionalità evolute in molteplici campi applicativi.

Un distributore di bevande, ad esempio, capace di stabilire con elevato grado di approssimazione, l’età dell’utente e raccogliere così importanti dati statistici da fornire al produttore delle bibite per migliorare le vendite dei suoi prodotti.
Azure è stato poi integrato con le videocamere usate nei taxi, nelle auto delle forze dell’ordine e negli apparecchi medicali così da fornire tutta una serie di funzionalità basate sull’intelligenza artificiale.

La tecnologia HoloLens è divenuta poi protagonista di una serie di applicazioni destinate all’Industria 4.0.
I visori per la realtà mista presentati da Microsoft consentiranno di interagire con i macchinari e i processi produttivi in maniera più naturale ed efficace.

L’impegno di Microsoft sul versante hardware, nonostante la vecchia struttura dell’azienda sia stata completamente rivoluzionata, non è stato quindi accantonato.
Semplicemente, fa parte di una strategia più ampia: Microsoft è infatti ormai giunta alla creazioni di un ecosistema che vede in Windows e in Azure spina dorsale e cuore pulsante per il funzionamento di una vastissima schiera di prodotti e servizi.

Se il mondo delle imprese è quello che Microsoft considera ormai più redditizio, la società di Redmond sta investendo comunque anche sul segmento consumer.
Microsoft ha “gettato la spugna” per quanto riguarda la realizzazione di dispositivi mobili in proprio: Windows Phone è fermo a una quota di mercato ormai pari allo zero e non è previsto il lancio di nuovi device di questo tipo.
Nadella ha recentemente fatto riferimento solo a smartphone “speciali” che saranno quindi ibridi e molto più vicini a quello che rappresenta un PC piuttosto che dispositivi simili a quelli che oggi tutti conosciamo: Microsoft realizzerà nuovi smartphone: saranno ibridi e innovativi.

La presenza di Microsoft nel settore mobile sarà guidata soprattutto da Windows 10 on ARM, versione del sistema operativo che sarà compatibile con i processori Qualcomm Snapdragon: nei prossimi mesi debutteranno i primi dispositivi mobili (“mobile PC“) capaci di eseguire anche applicazioni desktop tradizionali (Windows 10 on ARM: come funziona il sistema sui dispositivi con SoC Snapdragon).

Dei primi dispositivi ARM con Windows 10 e SoC Snapdragon 835 tanto si è parlato durante il Computex: PC mobile con Windows 10 e processore Snapdragon: Asus, HP e Lenovo della partita.

Durante l’evento svoltosi a Taipei, Microsoft ha poi puntato molto su Windows Ink mettendo a disposizione dei presenti moltissime postazioni di test. La società ha voluto dimostrare come i Surface Pro e la penna digitale Microsoft siano eccellenti strumenti per i creativi, perfetti anche per la creazione di contenuti artistici.

Quasi contemporaneamente, l’ex CEO Steve Ballmer continua a ripetere – come un disco rotto – che il suo maggior rimpianto è quello di non avere investito in tempo sull’hardware: dichiarazioni simili erano state registrate a novembre 2016 (Ballmer: visione ormai datata. Microsoft punta sul cloud).

Riferendosi al fallimento di Microsoft nel settore degli smartphone, Ballmer sostiene che il problema è stato l’utilizzo di un approccio vecchio, come quello delle licenze software. “Abbiamo sfruttato un modello fallimentare, quello legato alla monetizzazione delle licenze che non ci ha permesso di aprire nuovi scenari“.

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