Microsoft risponde a Novell. La comunità Linux protesta. Vienna mette il cappello rosso.

Microsoft risponde alla lettera aperta pubblicata ieri da Novell sul suo sito web e smorza i toni della "querelle".

Microsoft risponde alla lettera aperta pubblicata ieri da Novell sul suo sito web e smorza i toni della “querelle”. Secondo Redmond le due società si sono impegnate ad esaminare se l’offerta opensource possa in qualche modo violare brevetti Microsoft e, viceversa, se alcune soluzioni del colosso fondato da Bill Gates possano violare brevetti di Novell. Nella nota Microsoft sposta l’attenzione sulla natura dell’accordo che, secondo quanto si legge, sarebbe incentrato sull’interoperabilità tra Windows e Linux ponendo contemporaneamente una sorta di ponte di collegamento tra il software proprietario e quello opensource.
Quanto ai commenti di Novell, Microsoft rispetta i punti di vista della società: “Novell ha assolutamente ragione nel non ammettere o riconoscere alcun problema di brevetti che ha spinto alla conclusione dell’accordo”, si legge. “In Microsoft abbiamo promosso un’analisi interna a proposito del nostro portafoglio di brevetti concludendo che risultava necessario ed importante avviare un’intesa che avesse al centro i clienti di questi prodotti”.

Nel frattempo, la comunità Linux critica sempre più aspramente l’accordo Novell-Microsoft considerandolo un vero e proprio schiaffo alla politica di licenza GPL sulla quale si basano i prodotti opensource del “pinguino”. L’intesa, inoltre, viene vista come una dura presa di posizione nei confronti di tutti gli altri distributori Linux, Red Hat in primis.

Intanto la città di Vienna sceglie proprio Red Hat Enterprise Linux come piattaforma server. La capitale austriaca sta già impiegando il sistema operativo del cappello rosso per applicazioni “mission-critical” come server database e file server. La decisione di poggiare sempre più saldamente su Red Hat è stata intrapresa sulla base delle positive esperienze passate.
Il legale tra Vienna ed opensource è iniziato nei primi anni ’90 quando si scelse principalmente sistemi basati su FreeBSD. Oggi la città ha migrato oltre 100 server a Red Hat Enterprise Linux.

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