Microsoft Store: addio alla disattivazione degli aggiornamenti automatici su Windows 10 e 11

Sul Microsoft Store di Windows 10 e 11 non è più possibile disattivare definitivamente gli aggiornamenti automatici: restano solo sospensioni temporanee fino a cinque settimane, per aumentare la sicurezza ma a scapito dell’autonomia degli utenti.

Debutta una modifica significativa al Microsoft Store su Windows 10 e Windows 11: non è più possibile disattivare gli aggiornamenti automatici delle app in modo permanente. L’unica opzione disponibile è ora una sospensione temporanea, limitata a un periodo compreso tra una e cinque settimane. Allo scadere di questo intervallo, il sistema riprende automaticamente a scaricare e installare gli update, in maniera analoga a quanto già accade con Windows Update. Anche se nel caso di Windows Update è possibile disattivare gli aggiornamenti automatici su Windows 10 e Windows 11 intervenendo sulla configurazione del registro di sistema.

Perché non è più possibile disattivare gli aggiornamenti sul Microsoft Store

La decisione si inserisce in una strategia chiara: ridurre al minimo la superficie d’attacco delle applicazioni installate. Le app non aggiornate possono infatti contenere vulnerabilità che, se sfruttate da attori malevoli, diventano punti di ingresso privilegiati per malware, ransomware e backdoor.

Garantire che tutti gli utenti ricevano patch e aggiornamenti correttivi significa aumentare il livello medio di sicurezza dell’ecosistema Windows. In un contesto in cui gli attacchi supply chain e le vulnerabilità zero-day sono sempre più diffusi, lasciare facoltà di bloccare indefinitamente gli update è un rischio che Microsoft non intende più correre.

Il malcontento degli utenti: libertà ridotta

Nonostante le motivazioni legate alla cybersecurity, molti utenti percepiscono questa scelta come un’ulteriore limitazione della propria libertà. Le critiche ruotano intorno a due punti principali:

  • Autonomia limitata – Gli utenti più esperti vorrebbero sempre poter decidere se e quando aggiornare le app, soprattutto in scenari professionali in cui la stabilità è più importante della novità.
  • Rischio di aggiornamenti problematici – Gli update, pur pensati per correggere bug e migliorare le funzionalità, non sono infallibili. L’esempio più eclatante è il caso CrowdStrike di luglio 2024, in cui un aggiornamento difettoso ha causato un blackout informatico globale con impatti economici miliardari.

Modello Microsoft Store su Windows sempre più vicino a iOS e Android

La mossa di Microsoft va letta anche in ottica strategica: avvicinare Windows al modello di distribuzione tipico di iOS e Android.

Con l’incremento della pressione sugli sviluppatori affinché pubblichino solo tramite Microsoft Store, Redmond punta a rafforzare il controllo sull’ecosistema, assicurandosi che le applicazioni rispettino criteri di sicurezza e aggiornamento uniformi.

Se oggi è ancora possibile scaricare software da siti ufficiali e repository di terze parti, non è escluso che in futuro Microsoft spinga verso un sistema più blindato, in cui lo Store diventi l’unico canale autorizzato.

Da verificare l’emergere di un meccanismo (una modifica a livello di registro di sistema?) che possa ripristinare la possibilità di annullare l’applicazione degli aggiornamenti per le app distribuite attraverso il Microsoft Store. Ricordiamo infine che Winget, il package manager Microsoft per Windows 10 e Windows 11, permette di installare e gestire aggiornamenti per le app Win32 e Microsoft Store dalla riga di comando.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti