Musk è furioso con Apple: favorisce ChatGPT e penalizza Grok

Elon Musk minaccia Apple con una causa antitrust, accusandola di favorire OpenAI e ChatGPT nell’App Store a scapito della concorrenza come Grok.
Musk è furioso con Apple: favorisce ChatGPT e penalizza Grok

Si riaccende la miccia tra Elon Musk e Apple. Le tensioni sono esplose dopo una serie di dichiarazioni pubbliche e prese di posizione che hanno portato sotto i riflettori la gestione dell’App Store e la presunta posizione di favore concessa a OpenAI e al suo prodotto di punta, ChatGPT.

In questo scenario, l’ecosistema delle applicazioni di IA si trasforma in un vero e proprio campo di battaglia, dove la questione della concorrenza digitale si intreccia con le strategie dei principali attori del mercato.

Perché Musk ce l’ha con Apple

Elon Musk ha scelto di denunciare pubblicamente Apple attraverso un post sul suo social network X. Nel suo messaggio, Musk ha accusato la casa di Cupertino di manipolare deliberatamente le classifiche dell’App Store al fine di favorire ChatGPT rispetto alle applicazioni concorrenti, in particolare la sua app Grok.

Secondo Musk, questa condotta rappresenterebbe “una chiara violazione delle regole antitrust”, un’accusa che arriva in un momento particolarmente delicato per Apple, già nel mirino delle autorità regolatorie internazionali.

Il nodo centrale della controversia ruota attorno alla recente partnership Apple OpenAI, annunciata in pompa magna durante la WWDC 2024. L’accordo ha sollevato numerosi interrogativi sulla reale equità della piattaforma e sulla possibilità che Apple stia privilegiando alcune applicazioni di intelligenza artificiale a scapito di altre.

Questa percezione è stata ulteriormente rafforzata dalle parole di Musk, che non ha esitato a puntare il dito contro le modalità con cui le classifiche delle app vengono gestite e aggiornate, insinuando il sospetto di favoritismi che potrebbero ostacolare l’innovazione e la libera concorrenza.

Perché Musk ce l’ha con OpenAI

Il conflitto tra Elon Musk e OpenAI non nasce oggi. Le radici di questa rivalità affondano nel 2018, anno in cui Musk decise di lasciare l’organizzazione che aveva contribuito a fondare. Da allora, le sue critiche verso OpenAI si sono fatte sempre più aspre, soprattutto dopo l’alleanza strategica siglata con Microsoft, che secondo Musk avrebbe snaturato la mission originaria no-profit della società.

La recente partnership Apple-OpenAI ha ulteriormente alimentato le tensioni, ponendo al centro del dibattito la questione della trasparenza e della lealtà nella concorrenza digitale.

ChatGPT domina, ma Grok cresce

Nonostante le difficoltà incontrate e le presunte discriminazioni subite, Grok sta vivendo una fase di crescita significativa. Dopo il lancio della versione 4, l’applicazione ha registrato un aumento del 279% nei download giornalieri, raggiungendo quasi 200.000 installazioni, mentre il fatturato ha segnato un incremento del 325%.

Si tratta di numeri impressionanti, che testimoniano il potenziale di Grok nel mercato dell’intelligenza artificiale, anche se la distanza rispetto a ChatGPT rimane ancora considerevole.

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