Non solo Pixel 10: su Google Foto arriva il nuovo editing fotografico con Gemini

Google amplia la funzione Help me edit in Google Foto su dispositivi Android idonei grazie alle potenzialità di Gemini.
Non solo Pixel 10: su Google Foto arriva il nuovo editing fotografico con Gemini

L’editing fotografico non è più un privilegio per pochi esperti, ma un qualcosa alla portata di tutti.

L’arrivo di Help me edit su tutti i dispositivi Android compatibili segna un passo decisivo nell’evoluzione delle applicazioni creative di Google, aprendo la strada a una nuova era in cui la potenza dell’AI incontra la semplicità dell’interazione vocale. Dopo un primo periodo di esclusiva sui dispositivi Pixel 10, la funzione si espande, abbracciando una platea di utenti sempre più ampia e variegata.

Alla base di questa rivoluzione troviamo Gemini, il modello AIdi Google, progettato per interpretare e realizzare richieste in linguaggio naturale. La promessa è chiara: democratizzare il fotoritocco, consentendo anche ai meno esperti di ottenere risultati di livello professionale con un semplice comando. Non servono più competenze tecniche avanzate né conoscenze specifiche di software complessi; basta chiedere. Frasi come “rimuovi il riflesso”, “schiarisci l’immagine” o “aggiungi nuvole al cielo” vengono comprese all’istante e tradotte in modifiche visive precise, spesso sorprendenti per rapidità e qualità.

L’accesso alla nuova funzionalità all’interno di Google Foto è immediato e intuitivo: si seleziona una foto, si entra nella modalità Modifica, si sceglie la sezione Strumenti e infine si attiva Help me edit. Da qui, l’utente può digitare o pronunciare la modifica desiderata, lasciando che l’AI si occupi del resto.

Quando la richiesta riguarda interventi più complessi, come la sostituzione dello sfondo o la rielaborazione di elementi specifici della scena, entra in gioco Reimagine, uno strumento pensato per ricostruire e reinventare il contesto visivo dell’immagine, sfruttando algoritmi avanzati e una comprensione semantica della scena.

Con Help me edit il fotoritocco diventa “vocale”

I vantaggi di questa soluzione sono molteplici e si manifestano già al primo utilizzo. L’efficienza è forse il tratto più evidente: anche le modifiche più articolate vengono completate con un solo comando, eliminando passaggi intermedi e lunghe attese. L’accessibilità è un altro punto di forza: chiunque, anche senza alcuna esperienza di editing fotografico, può ottenere risultati di qualità elevata, sperimentando nuove idee o restaurando di vecchie fotografie con una facilità mai vista prima.

Non mancano, tuttavia, alcune criticità che meritano attenzione. In primo luogo, l’elaborazione delle immagini avviene sui server di Google, sollevando interrogativi legati alla privacy e al trattamento dei dati. Questo aspetto, sebbene mitigato da policy trasparenti e da una gestione attenta della sicurezza, resta un tema sensibile per molti utenti, specialmente in un’epoca in cui la protezione delle informazioni personali è al centro del dibattito pubblico. Inoltre, l’AI non è (almeno al momento) infallibile: in presenza di soggetti particolarmente complessi o di condizioni di illuminazione difficili, i risultati possono apparire innaturali o poco convincenti, richiedendo ulteriori interventi manuali.

La compatibilità, poi, rimane circoscritta a una lista selezionata di dispositivi “idonei”, escludendo inevitabilmente modelli più datati o meno performanti. Google giustifica questa scelta con la necessità di garantire un’esperienza fluida e priva di rallentamenti, in linea con le capacità computazionali richieste dal motore Gemini. Tuttavia, per molti utenti, questa limitazione può rappresentare un ostacolo all’adozione diffusa della funzione.

L’impatto di Help me edit sul panorama del fotoritocco genera reazioni contrastanti, soprattutto tra i professionisti del settore. Da un lato, c’è chi teme che la semplicità d’uso possa banalizzare l’arte fotografica, riducendo la distanza tra amatori e esperti. Dall’altro, molti vedono nell’AI un alleato prezioso, capace di accelerare i flussi di lavoro creativi e di offrire nuove opportunità espressive. In ogni caso, il percorso intrapreso da Google appare chiaro: investire nel perfezionamento della precisione e nell’integrazione di nuove funzionalità conversazionali, con l’obiettivo di rendere Google Foto il punto di riferimento per l’editing fotografico intelligente su Android e non solo.

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