OpenAI sta registrando GPT-5, depositata la richiesta

All'interno di un database riguardante brevetti e marchi di fabbrica, sarebbe emersa la documentazione di OpenAI riguardo a GPT-5.

Mentre diverse persone continuano a familiarizzare con la nota intelligenza artificiale ChatGPT, arrivano tante nuove notizie riguardanti il mondo del chatbot di OpenAI. Gli sviluppatori lavorano tantissimo per implementare le possibilità della piattaforma, da poco lanciata ufficialmente anche sui principali sistemi operativi di riferimento.

Durante le ultime ore sarebbe emerso un nuovo indizio in merito al futuro, riguardante lo standard GPT-5 in fase di sviluppo. L’ufficio brevetti statunitense meglio noto come United States Patent and Trademark Office, avrebbe lasciato emergere dal suo database alcuni indizi.

OpenAI avrebbe infatti depositato la richiesta per la registrazione ufficiale del marchio. Ovviamente bisogna andarci con i piedi di piombo, siccome questo non sta a significare che il lancio di GPT-5 sia pronto per essere ufficializzato. Potrebbe trattarsi semplicemente di una mossa d’anticipo per evitare problemi e contenziosi in futuro in merito alla legittimità del nome.

GPT-5, OpenAI sta registrando il marchio

GPT-5 brevetto USA OpenAI ChatGPT

Come mostra un testo pubblicato sul web, risulterebbe facile tradurre la descrizione. Questa riferisce in merito ad un software per computer scaricabile per l’utilizzo di un modello linguistico e programmi per computer scaricabili e software per computer scaricabile per la produzione artificiale di parole umane e testi.

Sembra praticamente non cambiare nulla rispetto a quanto scritto in occasione della registrazione di GPT-4 e GPT-3. La differenza sta nella data, siccome la richiesta in questione è stata ufficialmente depositata lo scorso 18 luglio 2023. Ciò testimonierebbe dunque che non si tratta assolutamente di una fake news, ma di qualcosa di reale che può essere constatato con i propri occhi sul TESS di USPTO.

Gli utenti potrebbero essere contenti di questa situazione, siccome ad aprile tutto sembrava più lontano che mai. Sam Altman, CEO di OpenAI, aveva infatti riferito che l’addestramento di questo nuovo modello non era neanche cominciato. Ora tutto sembra andare per il verso giusto, ma non si sa ancora quanto tempo ci vorrà.

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