Perché Intel potrebbe tornare a produrre chip per Apple entro il 2027

Per la prima volta dopo anni di collaborazione esclusiva con TSMC, Apple considera Intel come partner per la produzione del chip M-series entry-level, sfruttando il nodo 18A.

Per la prima volta dopo anni di dominio assoluto di TSMC nella realizzazione dei chip Apple Silicon, di derivazione ARM, emerge un’indiscrezione che potrebbe ridisegnare i rapporti di forza. L’analista Ming-Chi Kuo, ampiamente noto per le sue “anticipazioni” spesso rivelatesi assolutamente azzeccate, sostiene infatti che Apple abbia avviato il processo di valutazione del nodo produttivo Intel 18A, valutandolo come opzione per il chip M-series di fascia più bassa, quello che alimenta il MacBook Air e l’iPad Pro.

Se la notizie fosse confermata, si tratterebbe di uno storico ritorno: Apple non ha più affidato la produzione ad Intel dal 2023, quando completò la transizione dall’architettura x86 ai processori sviluppati internamente.

Perché Apple potrebbe scegliere Intel: ridondanza e strategia industriale

La logica dietro una possibile partnership Apple-Intel è duplice. La Mela cerca da anni un modo per ridurre la sua dipendenza totale da TSMC, un vincolo che la rende vulnerabile a shock geopolitici e a colli di bottiglia logistici. La crisi dei semiconduttori del 2020-2022 ha mostrato quanto rischioso sia avere un solo fornitore per l’intero portafoglio di prodotti avanzati.

Affidare a Intel un chip relativamente semplice come il modello M-series entry-level permetterebbe ad Apple di introdurre una forma di “dual sourcing” senza toccare le sue linee più strategiche, come gli A-series per iPhone o gli M-series Pro e Max per i Mac professionali, che richiedono prestazioni e densità garantite oggi da TSMC.

Intel, inoltre, rappresenta una soluzione politicamente vantaggiosa. Il governo USA sta spingendo con forza per riportare parte della produzione avanzata sul suolo americano e le fab Intel in Arizona sono al centro dei programmi sostenuti dal CHIPS Act. Una commessa Apple, anche su un chip entry-level, avrebbe un enorme valore simbolico e contribuirebbe a consolidare la rinascita di Intel Foundry.

La commessa di Apple è importante, ma TSMC non sarà in difficoltà

MacBook Air e iPad Pro hanno generato circa 20 milioni di unità nel 2025. Kuo prevede che il numero calerà leggermente nel 2026-2027, complice il lancio di un MacBook low-cost con chip basato su una piattaforma di “classe iPhone”.

Questi volumi sono estremamente consistenti per Intel, che potrebbe usarli come banco di prova reale del nodo 18A. Tuttavia, non sono abbastanza per modificare in modo significativo il flusso di ricavi di TSMC o per mettere in discussione il suo vantaggio competitivo a breve termine. Per la società taiwanese, si tratterebbe di una perdita marginale, non di una minaccia al cuore del suo business.

L’importanza dell’accordo, infatti, non sta nei numeri, ma nel segnale. Apple è il cliente più esigente del settore, e se decide di validare un nodo, quel nodo acquisisce automaticamente autorevolezza agli occhi del mercato.

Intel 18A come prova di maturità: chip per Apple entro il 2027

Per Intel, l’opportunità di tornare a realizzare chip per Apple rappresenterebbe la verifica del lavoro svolto negli ultimi anni per recuperare credibilità. Il nodo 18A introduce tecnologie come RibbonFET – il primo design con gate-all-around dell’azienda – e il sistema di alimentazione sul retro del die PowerVia, una delle innovazioni più radicali nel mondo dei semiconduttori degli ultimi decenni.

Portare Apple sul processo costruttivo 18A significherebbe dimostrare che Intel è tornata a essere un attore credibile nella fascia ultra-avanzata del mercato, anche come fonderia aperta ai clienti esterni. Il risultato non cambierebbe subito la geografia della produzione mondiale, ma segnerebbe il momento in cui Intel smette di inseguire TSMC e inizia a contenderle il primato tecnologico.

Se Intel rispetterà la roadmap, Apple potrebbe autorizzare la produzione del suo SoC M di fascia più bassa già nel secondo o terzo trimestre del 2027.

La divisione Intel Foundry Services ha vissuto anni difficili, segnati da ritardi e investimenti ingenti. Assicurarsi Apple come cliente avanzato equivarrebbe a un palese atto di fiducia. Aprirebbe inoltre la strada a una nuova generazione di nodi, come il futuro 14A, che potrebbe attrarre ulteriori clienti di fascia alta.

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