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Un’offerta senza precedenti scuote il panorama tecnologico mondiale: Perplexity, la società innovativa nel settore della ricerca AI, ha presentato una proposta di acquisizione che potrebbe cambiare per sempre gli equilibri del web.
Sul tavolo vi sono ben 34,5 miliardi di dollari, una cifra che supera di quasi il doppio la valutazione stimata per Chrome e che rappresenta uno dei tentativi più audaci mai visti nel mercato dei browser.
La proposta di Perplexity non si limita a una mera offerta economica. L’azienda si impegna infatti a investire 3 miliardi di dollari nei prossimi due anni per potenziare sia Chrome che il progetto open-source Chromium. Questi investimenti sono destinati a rafforzare l’infrastruttura, la sicurezza e le funzionalità, con l’obiettivo dichiarato di mantenere la leadership nel settore dei browser e di garantire continuità agli utenti.
Dmitry Shevelenko, Chief Business Officer di Perplexity, ha dichiarato che diversi importanti fondi d’investimento sono pronti a sostenere l’operazione, rendendo il piano finanziariamente solido e credibile.
Perplexity si prepara a comprare Chrome e a investire per miglioralo
Una delle principali preoccupazioni del mercato riguarda il futuro del team di Chrome e la continuità del servizio. Su questo fronte, Perplexity ha voluto rassicurare utenti e stakeholder, promettendo di mantenere la maggior parte del personale attualmente impegnato nello sviluppo del browser. L’azienda ha inoltre confermato che Google resterà il motore di ricerca predefinito, lasciando comunque agli utenti la libertà di scegliere alternative secondo le proprie preferenze.
La risposta di Google non si è fatta attendere, sebbene sia stata finora caratterizzata da un rigoroso riserbo. L’azienda di Mountain View, infatti, ha evitato commenti ufficiali sull’offerta, ma fonti interne hanno fatto trapelare una netta opposizione a una qualsiasi cessione. Secondo Google, dividere Chrome dal resto dell’ecosistema aziendale e dover condividere dati con i concorrenti rappresenterebbe un rischio significativo sia dal punto di vista della sicurezza che dell’innovazione.
Non mancano però le voci critiche nei confronti della valutazione economica proposta da Perplexity. Colin Sebastian, analista di Robert W. Baird & Co., ha sottolineato come l’offerta sia ben lontana dal valore reale del browser, stimato intorno ai 100 miliardi. Secondo Sebastian, una separazione forzata non rappresenterebbe necessariamente la soluzione migliore per il mercato e potrebbe addirittura penalizzare l’innovazione e la qualità del servizio offerto agli utenti.
L’ambizione di Perplexity non si ferma però a Chrome. Recentemente, l’azienda ha presentato una proposta anche per TikTok, promettendo di rendere open-source l’algoritmo della celebre piattaforma social. Questa mossa evidenzia una strategia di espansione estremamente aggressiva, che mira a ridefinire gli equilibri dell’intero settore tecnologico e a conquistare nuove quote di mercato sia nel campo dei browser che in quello dei social network.