Play Store, scaricati malware oltre 600 milioni di volte nel 2023

Kaspersky sostiene che le nuove tecniche dei truffatori avrebbero portato ad un numero abnorme di download di malware quest'anno.

Il web nasconde talmente tante insidie che prevederle tutte risulterebbe impossibile. La stessa cosa avviene anche sui tanti store di riferimento per il download di applicazioni e giochi. Non sarebbe stato immune ai malware il Play Store di Google, almeno secondo alcuni rapporti da parte della società di sicurezza informatica Kaspersky.

Il colosso avrebbe infatti scoperto che, utilizzando tecniche ancora più nuove e subdole, i truffatori sarebbero riusciti a creare virus in grado di superare anche i controlli di sicurezza di Google. A tal proposito, gli utenti Android avrebbero scaricato involontariamente solo durante il 2023, app dannose oltre 600 milioni di volte.

Si tratta di un numero abnorme che viene aiutato nettamente anche dal gran numero di contenuti presenti nel Play Store. Questo sovraffollamento rende impossibile anche ad un’azienda come Google il controllo completo ed approfondito.

Malware scaricati oltre 600 milioni di volte dal Play Store durante il 2023, è emergenza

La tecnica utilizzata è chiara: infiltrare un’applicazione che solo in un secondo momento verrà equipaggiata con virus e pericoli vari. Diversi contenuti sono stati infatti pubblicati all’interno del Play Store come applicazioni legittime e sicure.

Ad influire negativamente sono stati gli aggiornamenti arrivati dopo, carichi di malware e pericoli tangibili per gli utenti che avevano scaricato i contenuti. Uno dei primi casi che Kaspersky ha studiato, riguarda un’applicazione che prende il nome di iRecorder.

Questa arrivò la prima volta nel Play Store nelmese di settembre 2021 e ben 11 mesi dopo ha riportato un aggiornamento terrificante. L’update ha introdotto nell’app il codice del celebre virus Trojan AhMyth, in grado di registrare ogni 15 minuti dal microfono di ogni smartphone su cui l’applicazione era installata.

In seguito tutte le registrazioni venivano inviate al server del creatore di iRecorder, che così ha ottenuto un quantitativo enorme di dati sensibili. Sono anche i tanti piccoli giochi che possono essere pericolosi, stimati addirittura in 450 dei 600 milioni di download di cui si parlava poco più in alto.

I più diffusi, con un numero pari a ben 35 milioni di installazioni, sono stati i cloni di Minecraft, che al loro interno contenevano degli adware.

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