L’ecosistema degli strumenti per Windows si arricchisce di nuove possibilità grazie all’ultimo aggiornamento di PowerToys 0.96, la suite gratuita firmata Microsoft che continua a evolversi per offrire soluzioni avanzate e rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più attento a produttività e privacy.
Questa versione introduce una svolta di rilievo: la possibilità di sfruttare l’AI in locale per la gestione e la trasformazione dei testi, senza che i dati debbano mai lasciare il dispositivo. Un approccio che mette al centro la tutela delle informazioni sensibili, senza rinunciare a funzionalità all’avanguardia.
La vera novità è rappresentata dalla funzione Advanced Paste, che permette di tradurre, riassumere e riformattare testi direttamente nella clipboard del sistema, sfruttando modelli AI eseguibili localmente come Foundry Local e Ollama. Questi strumenti, oltre a garantire la riservatezza dei dati, consentono di operare anche in assenza di connessione Internet, abbattendo così i rischi connessi alla trasmissione di informazioni verso server esterni. Allo stesso tempo, rimane la possibilità di collegarsi a servizi cloud come Azure OpenAI, Google Gemini e Mistral, mantenendo la massima flessibilità d’uso e offrendo un ventaglio di scelte adatto a ogni contesto.
Le novità di PowerToys 0.96
L’integrazione di modelli di AI in locale segna un cambio di paradigma per l’utenza Windows: ora, professionisti, sviluppatori e utenti attenti alla sicurezza possono lavorare su dati sensibili senza mai abbandonare l’ambiente offline. Questa possibilità, tuttavia, non è priva di sfide: l’esecuzione di modelli come i già citati Ollama o Foundry Local richiede risorse hardware considerevoli, sia in termini di potenza di calcolo che di memoria.
Inoltre, la configurazione iniziale potrebbe risultare complessa per chi non possiede competenze tecniche avanzate, limitando l’adozione di massa di queste tecnologie. Gli amministratori IT sono chiamati a valutare con attenzione l’impatto sui sistemi aziendali, mentre chi lavora in ambiti che richiedono il massimo livello di riservatezza trova in queste novità un prezioso alleato.
L’aggiornamento non si ferma qui: PowerRename, la funzionalità dedicata alla rinomina avanzata dei file, guadagna il supporto ai metadati EXIF e XMP. Questa evoluzione si rivela particolarmente utile per fotografi, creativi e gestori di archivi digitali, che ora possono organizzare e rinominare in massa i propri file basandosi su criteri come la data di scatto, il modello di fotocamera o altre informazioni tecniche contenute nei metadati delle immagini. Una soluzione che semplifica la gestione di grandi quantità di dati e permette di mantenere ordine e coerenza negli archivi digitali.
Un’altra area che beneficia di significativi miglioramenti è la Command Palette, l’interfaccia rapida che consente di eseguire operazioni di sistema e accedere rapidamente alle funzionalità di Windows. Grazie a una ricerca potenziata per estensione e a un controllo più preciso sul comportamento delle finestre, l’esperienza d’uso diventa ancora più intuitiva e personalizzabile, facilitando il lavoro quotidiano sia degli utenti avanzati che di chi si avvicina per la prima volta a questi strumenti.
Uno strumento versatile
Il punto di forza di PowerToys rimane la sua straordinaria versatilità: chi privilegia la velocità e la semplicità della prototipazione può continuare a sfruttare le potenzialità del cloud tramite Azure OpenAI, Google Gemini o Mistral, mentre chi ha esigenze di riservatezza e controllo può optare per l’elaborazione completamente locale. La gestione unificata degli endpoint consente di passare da uno scenario all’altro senza interruzioni o complicazioni, offrendo un’esperienza fluida e adattabile alle esigenze più diverse.
Non mancano, tuttavia, le voci critiche. Esperti del settore sottolineano come l’introduzione di modelli AI, sia locali che cloud, non elimini del tutto i rischi legati a bias, imprecisioni e alle complessità delle licenze d’uso dei modelli proprietari. In particolare, strumenti come Ollama possono rappresentare una barriera per chi non ha familiarità con la configurazione di software avanzati, limitando così il potenziale impatto su larga scala.