/https://www.ilsoftware.it/app/uploads/2025/06/Gemini_cd2wav32.jpg)
Sedici anni di silenzio, un periodo che nel mondo tecnologico equivale a un’era geologica. Poi, quasi inaspettatamente, il ritorno. Un popolare tool di ripping di inizio nuovo millennio, abbandonato per oltre un decennio e mezzo, è tornato in vita grazie a un inaspettato aggiornamento software che lo rende compatibile con Windows 11.
La rinascita di CD2WAV32
Il software in questione è CD2WAV32, applicazione sviluppata a metà anni 2000 dal programmatore giapponese Moroboshi Ram e che, negli anni successivi, ha avuto un discreto successo in tutto il mondo. Si tratta di un tool di ripping, cioè un software per estrarre l’audio dai CD musicali ed esportarlo in formato Waw, da cui il nome “CD-to-Waw” (32 stava per 32 bit, lo standard dell’epoca).
L’ultimo update che l’applicazione aveva ricevuto risale addirittura a novembre 2009, quindi quasi 16 anni fa. L’aggiornamento 2025 non si è limitato a semplici ritocchi estetici o a piccole modifiche funzionali.
Gli sviluppatori hanno affrontato una sfida significativa: adattare un codice vecchio di quasi due decenni alle esigenze tecniche di Windows 11, un sistema operativo con requisiti hardware e software completamente diversi rispetto a quelli dell’epoca in cui il software fu originariamente creato.
Serve ancora CD2WAV32?
In un mondo digitale in cui la musica si ascolta in streaming da almeno un decennio, questo sforzo dimostra non solo un impegno tecnico notevole, ma anche un’attenzione speciale verso una fetta di utenti che, evidentemente, non ha mai dimenticato l’utilità di questo strumento.
La notizia dell’aggiornamento di CD2WAV32, però, ha suscitato reazioni contrastanti all’interno della comunità tecnologica. Da un lato, gli utenti nostalgici hanno accolto con entusiasmo il ritorno di un software familiare, celebrandolo sui social media. Dall’altro, non sono mancate le critiche da parte di chi ritiene poco sensato investire risorse su tecnologie considerate obsolete.
Tuttavia, questo caso mette in evidenza un tema centrale: il valore della retrocompatibilità nel mondo digitale.