Qualcomm investe sull'architettura RISC-V: prove di allontanamento da ARM

Qualcomm valuta un'alternativa alla piattaforma ARM: in futuro sempre più investimenti sull'architettura RISC-V. L'azienda partecipa a una joint venture con altri "big" del settore.

Qualcomm è una nota azienda statunitense che opera nel settore delle tecnologie wireless e delle comunicazioni mobili. Fondata nel 1985 a San Diego, California, Qualcomm si è affermata come uno dei principali produttori di chip e tecnologie per i dispositivi mobili.

L’azienda progetta, sviluppa e produce una vasta gamma di SoC (System-on-a-Chip) utilizzati in smartphone, tablet, dispositivi IoT (Internet delle cose) e altre apparecchiature elettroniche. I suoi Snapdragon, ad esempio, sono creati a partire dalla proprietà intellettuale ARM. Quest’ultima, infatti, non produce direttamente chip, ma concede in licenza le sue architetture e tecnologie ai produttori di chip e semiconduttori che le utilizzano per sviluppare i loro dispositivi. Ai tempi del possibile accordo tra ARM e NVidia, poi sfumato, avevamo parlato delle conseguenze per i produttori che fino ad allora avevano sempre ottenuto l’accesso alla vasta dote di brevetti di casa ARM.

Con un sempre maggior numero di realtà industriali che stanno investendo su RISC-V, architettura esente da royalty, ARM inizia a vedere il suo business potenzialmente minacciato in ottica futura. Anche perché se “i fondamentali” dell’instruction set (ISA) RISC-V sono utilizzabili da chiunque senza sborsare un centesimo, nulla vieta di sviluppare proprietà intellettuale e progetti derivati a partire da quelle stesse basi. È ciò che sta facendo ad esempio Semidynamics in Europa, guardando subito al remunerativo mercato dei dispositivi ad alte prestazioni e dei data center.

Qualcomm guarda a RISC-V: joint venture con altri importanti player

Un ulteriore campanello d’allarme per ARM è appena suonato. Uno dei suoi clienti più importanti, Qualcomm, sta mostrando il suo più vivo interesse nei confronti dell’architettura RISC-V partecipando a una joint venture insieme con alcune importanti società.

L'”alleanza” non ha ancora un nome ma Qualcomm sta collaborando con NXP, Nordic Semiconductor, Bosch e il gigante delle memorie Infineon per promuovere l’adozione di RISC-V a livello globale consentendo lo sviluppo di hardware di nuova generazione. Inizialmente, il gruppo si concentrerà sugli utilizzi di RISC-V in ambito automotive per guardare in seguito a un’eventuale espansione in ambito IoT e mobile, il mercato più importante per Qualcomm.

Nel 2021 Qualcomm ha acquisito Nuvia, società di progettazione di chip fondata da ex ingegneri Apple specializzati sul design dei SoC. I progetti che Nuvia ha partorito, si sono sempre dimostrati super efficaci, permettendo la realizzazione dei chip ARM più performanti in ambito mobile.

Nel corso del 2024, come rivelato dagli stessi portavoce di Qualcomm, dovrebbero arrivare sul mercato i primi SoC Nuvia per il mercato dei PC dando finalmente una scossa significativa in questo settore. Questo ed altri segnali, come gli sforzi incentrati sul miglioramento della piattaforma Snapdragon Automotive, fanno ritenere che Qualcomm continuerà a investire primariamente su ARM ancora per diversi anni.

È bene però non restare impreparati e investire seriamente sugli sviluppi di RISC-V è una scelta più che avveduta per una realtà come Qualcomm che non può permettersi passi falsi.

RISC-V, una minaccia sempre più forte per ARM

RISC-V è uno standard aperto pubblicato sotto licenza open source: come abbiamo detto, non richiede il versamento di alcuna royalty per essere utilizzato. È proprio questo il primo vantaggio rispetto ad ARM che invece assicura a terzi, dietro la stipula di un accordo di licenza, la possibilità di usare la sua proprietà intellettuale.

Scegliere RISC-V sta diventando inoltre un modo, per tante aziende, di affrancarsi da ARM, partner che è diventato sempre più “instabile”. L’azienda che detiene la proprietà di ARM, la giapponese SoftBank, sembra frustrata dall’attuale modello di business di ARM. Saltata l’intesa con NVidia, SoftBank ha fatto riferimento a radicali cambiamenti nel modello di business sin qui applicato. Lasciando intendere che i costi di licenza sarebbero cresciuti.

Nella battaglia commerciale tra USA e Cina, inoltre, ARM è stata utilizzata come un importante grimaldello. La Fondazione RISC-V si è trasferita in Svizzera nel 2019 e un anno dopo è stata rinominata in RISC-V International, mossa che vuole indicare come essa non sarà soggetta all’influenza politica degli Stati Uniti. Ciò ha indotto le aziende tecnologiche più importanti del mercato asiatico a radunarsi proprio sotto l’ombrello di RISC-V.

D’altra parte, va detto che ARM ha raggiunto un livello di interoperabilità senza precedenti: la piattaforma funziona con tutto e offre una vastissima compatibilità hardware e software. È questo l’aspetto a proposito del quale RISC-V deve ancora colmare il divario, ma l’architettura aperta sta facendo importanti progressi.

La più grande novità è che di recente Google ha riconosciuto RISC-V un’architettura di primo livello per Android. Ciò significa che la società di Mountain View si sta attrezzando per consentire l’esecuzione delle app Android sui dispositivi a cuore RISC-V: tutto sembra suggerire che nel 2024 sarà posta la prima pietra miliare.

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