Questa GPU distrutta dal fumo torna a vivere: immagina cosa succede ai polmoni!

Raccontiamo il minuzioso restauro di una scheda grafica ASUS ROG Matrix 9800 GT del 2008, esposta per quasi due decenni al fumo di sigaretta. Il fumo aveva compromesso gravemente il sistema di raffreddamento e i componenti elettronici.

Se la nicotina può annerire i polmoni, può letteralmente soffocare anche i circuiti elettronici. Lo dimostra il caso di una Asus ROG Matrix 9800 GT del 2008, riportata in vita dal tecnico e YouTuber Madness727, dopo quasi due decenni di esposizione al fumo di sigaretta. La scheda, un tempo simbolo della fascia enthusiast NVIDIA, si presenta come un corpo elettronico intossicato: nicotina, catrame, residui oleosi avevano ostruito completamente il sistema di raffreddamento. Se si osserva la scheda, diventa difficile non pensare a quanto le stesse sostanze agiscano, in scala biologica, sui polmoni umani. Come possono presentarsi i polmoni del proprietario della scheda, nonostante decenni di campagne di sensibilizzazione?

Anatomia di una scheda iconica: Asus ROG Matrix 9800 GT

Lanciata nel 2008 e basata sul chip G92-270 di NVIDIA, la ROG Matrix 9800 GT era una GPU di fascia medio-alta progettata per gli appassionati di overclocking. Con 112 stream processor, 512 MB di memoria GDDR3 su bus a 256 bit e un TDP di circa 105 W, questa scheda rappresentava l’equilibrio perfetto tra prestazioni e dissipazione termica.

Asus, con la linea Matrix, aveva studiato un circuito a fasi di alimentazione maggiorate (4+1 VRM): quattro fasi dedicate al core GPU e una fase separata per la memoria o altri circuiti ausiliari. La scheda integrava inoltre un sistema di monitoraggio termico proprietario, precursore del controllo digitale oggi integrato nelle ROG di fascia alta.

Il dissipatore in alluminio anodizzato, con heatpipe in rame da 6 mm e ventola radiale da 80 mm, garantiva ottimi margini di raffreddamento. A patto che l’aria potesse circolare liberamente. Dopo 17 anni di uso in ambiente saturo di fumo, questo principio base risultava completamente compromesso.

GPU ASUS 9800 GT MATRIX invasa da fumo e catrame

L’effetto del fumo di sigaretta sull’elettronica (figurarsi sui polmoni)

Il fumo contiene oltre 7.000 composti chimici, tra cui catrame, formaldeide, acetone e nicotina. Quando entra in contatto con superfici calde — come VRM, GPU e RAM — questi composti si polimerizzano, formando uno strato resinoso che:

  • Riduce la conducibilità termica, impedendo la dissipazione del calore.
  • Favorisce l’accumulo di polvere, creando ponti conduttivi tra piste e componenti SMD.
  • Altera l’impedenza superficiale del circuito elettronico, con effetti misurabili in perdita dielettrica e instabilità elettrica.
  • Corrode i contatti metallici, soprattutto nei connettori PCIe, HDMI e alimentazione ausiliaria.

Nel caso della 9800 GT in questione, il dissipatore risultava completamente saturo: le alette in alluminio erano saldate tra loro da uno strato vischioso di catrame e polvere.

Il processo di restauro: tra elettronica e chimica applicata

Nel video proposto in apertura si vede come a una prima ispezione la scheda fosse interamente coperta da residui giallastri, mentre i pad termici erano induriti e inutilizzabili.

In una procedura non convenzionale ma tecnicamente giustificabile, il tecnico ha immerso la circuiteria in una soluzione sgrassante neutra (pH ~7), seguita da un risciacquo in acqua corrente deionizzata. Il detergente ha sciolto i composti organici volatili senza intaccare la vernice protettiva del circuito stampato o i componenti incapsulati in resina epossidica.

Per evitare condensazioni interne, l’asciugatura è stata eseguita in tre fasi:

  • Soffiatura ad aria compressa (0,6 bar).
  • Asciugatura convettiva con pistola termica a 80 °C.
  • Stabilizzazione in ambiente asciutto per 12 ore.

L’approccio scelto ha permesso di rimuovere ogni traccia di umidità residua, anche dalle cavità sotto GPU e memorie GDDR3.

Scheda ASUS restaurata dopo esposizione pluriennale al fumo

In figura la scheda Asus ROG Matrix 9800 GT sapientemente restaurata da Madness727

Trattamento della ventola

Il motore brushless della ventola, non lavabile, ha subìto un processo di pulizia con alcool isopropilico al 99%. A seguire una nuova lubrificazione con olio sintetico per catene da bicicletta, scelto per la sua viscosità stabile alle alte temperature (fino a 120 °C).

Il tecnico ha quindi rimpiazzato i pad termici con elementi in silicone da 1,5 mm di spessore e 6 W/mK, applicando poi pasta termica MX-6 sul die della GPU, ristabilendo un contatto ottimale con la base in rame del dissipatore.

Test funzionale e comportamento termico

Una volta rimontata, il tecnico ha poi provveduto al test su un sistema con Intel Core i5-9600K, scheda madre MSI Z390-A Pro e alimentatore 750 W 80+ Gold. Al primo avvio, la scheda ha superato il POST senza artefatti, segno che le linee VRM e i banchi di memoria erano stabili.

Durante un test sintetico, la GPU ha raggiunto un massimo di 67 °C, con la ventola operante al 58%: valori eccellenti per un’architettura G92.

Una riflessione finale

La ROG Matrix 9800 GT restaurata non è oggi ovviamente più competitiva in termini di performance, ma rappresenta un monumento all’ingegneria elettronica di un’epoca in cui i prodotti erano progettati per durare.

Guardarla tornare a funzionare dopo 17 anni, anche se sottoposta a condizioni di lavoro davvero estreme, dimostra la robustezza della scheda. Ma se la nicotina è in grado di devastare una GPU di alluminio e rame, figuriamoci cosa fa ai tessuti organici. E la scheda può essere restaurata, con un po’ di lavoro e di pazienza, i polmoni no.

Credit: le immagini nell’articolo sono di Madness727.

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