Revisori umani delle registrazioni audio: Google spiega come si comporta

Dopo le critiche piovute sull'azienda di Mountain View e le verifiche avviate dalle autorità, la società statunitense getta acqua sul fuoco e spiega che il controllo resta nelle mani degli utenti.

Da qualche settimana Google, così come le altre famose aziende che hanno sviluppato assistenti digitali, sono nell’occhio del ciclone. Le principali società hanno infatti confermato di affidarsi a personale specializzato per analizzare il contenuto di una parte delle registrazioni vocali con il preciso obiettivo di migliorare il comportamento degli assistenti digitali. Google si è scusata per non aver correttamente informato gli utenti circa questo tipo di attività (vedere Soggetti esterni hanno potuto esaminare il contenuto delle registrazioni vocali di Google Assistant) e ha annunciato di aver sospeso ogni attività, per almeno tre mesi (Google sospende la trascrizione dei comandi vocali per tre mesi).

Oggi Google fa presente che per impostazione predefinita le registrazioni audio non venivano e non vengono conservate sui server dell’azienda di Mountain View. Per salvarle è necessario che l’utente autorizzi esplicitamente Google e ciò può essere fatto in fase di configurazione dell’assistente digitale.

Da questa pagina è possibile verificare le registrazioni acquisite da Google, cancellarle e disattivarne il caricamento sul cloud.

I portavoce dell’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin spiegano anche che le condizioni di utilizzo del servizio sono in fase di aggiornamento per evidenziare che – previa approvazione da parte dell’utente – revisori umani possono ascoltare frammenti audio con il preciso obiettivo di migliorare la tecnologia di riconoscimento vocale.
Gli attuali utenti di Google Assistant avranno la possibilità di rivedere le loro preferenze e confermare eventualmente il loro benestare accettando anche l’eventuale processo di revisione umana. “Non utilizzeremo le registrazioni vocali nel processo di revisione umana a meno che l’utente non abbia fornito esplicita autorizzazione“, osserva Google.

Dall’azienda si aggiunge inoltre che i frammenti audio sottoposti a revisione umana non sono mai associati ad alcun account utente e gli esperti di lingua ascoltano solo una piccola serie di query (circa lo 0,2% di tutti i frammenti raccolti). “Stiamo comunque aggiungendo maggiori protezioni di sicurezza, inclusi nuovi filtri per la privacy“, si fa presente da Google facendo riferimento a sistemi che escluderanno automaticamente le registrazioni vocali potenzialmente contenenti informazioni personali o dati sensibili.

Oltre a controllare le impostazioni in questa pagina, suggeriamo di fare riferimento all’articolo Cancellare cronologia Google: da oggi è molto più semplice e veloce per sapere come gestire l’intera cronologia e rimuovere le informazioni relative alle proprie attività sul web e agli spostamenti dai server della multinazionale statunitense.

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