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La trasformazione digitale sta vivendo una nuova svolta grazie all’evoluzione degli assistenti vocali, e nel 2025 il modo in cui interagiamo con i dispositivi potrebbe cambiare radicalmente.
Durante il WWDC 2024, Siri è stata al centro di un annuncio che segna una vera rivoluzione: l’assistente vocale di Apple si prepara a compiere azioni complesse all’interno delle app, gestendo interventi multipli e integrandosi con servizi terzi, tutto tramite semplici comandi vocali. Questa nuova fase, che interesserà iPhone e altri device dell’ecosistema, promette di spostare l’interazione dall’ormai classico touch alla voce, inaugurando un nuovo paradigma di utilizzo quotidiano.
Il cuore di questa rivoluzione è rappresentato da un cambiamento di strategia significativo da parte di Apple. Dopo alcune aspettative non pienamente soddisfatte nel campo dell’Intelligenza Artificiale, la casa di Cupertino ha deciso di adottare un approccio più graduale e concreto. La novità principale riguarda l’introduzione degli app intents: questi nuovi comandi permetteranno agli utenti di eseguire azioni in diverse applicazioni senza mai dover toccare lo schermo.
Apple si prepara a fare sul serio con l’AI?
Le possibilità offerte da questa tecnologia sono numerose e promettono di semplificare la vita quotidiana. Con i nuovi app intents, sarà possibile ad esempio trovare e modificare fotografie, commentare post sui social network, aggiungere prodotti al carrello durante lo shopping online o effettuare login automatici, tutto esclusivamente tramite la voce.
In una prima fase, tuttavia, le funzionalità cross app saranno disponibili solo per le applicazioni di sistema di Apple e per alcuni partner selezionati, tra cui spiccano nomi come Amazon, Uber, WhatsApp e YouTube Premium.
Questa scelta di procedere per gradi nasce dall’esperienza recente di Apple Intelligence. La funzione di sintesi delle notifiche, lanciata come parte di questa piattaforma, aveva infatti incontrato notevoli difficoltà, costringendo l’azienda a sospenderla temporaneamente a seguito di critiche pubbliche. Inoltre, per garantire la massima sicurezza degli utenti, Apple ha deciso di escludere – almeno inizialmente – applicazioni particolarmente sensibili come quelle di banking e i wallet digitali dall’integrazione vocale.
Il contesto competitivo in cui si inserisce questa evoluzione è estremamente vivace. Google, con il suo Project Mariner, e Microsoft, grazie a Copilot, hanno già introdotto assistenti digitali dotati di funzionalità avanzate basate sull’AI costringendo Apple a una rapida rincorsa. Non a caso, Tim Cook ha definito questo aggiornamento una vera e propria “trasfusione di cervello AI” per Siri, a testimonianza dell’importanza strategica attribuita all’iniziativa.