Nell’era della musica digitale, la personalizzazione dell’esperienza d’ascolto è diventata una delle richieste più pressanti da parte degli utenti.
Una delle piattaforme più popolari al mondo, Spotify, ha finalmente deciso di ascoltare le esigenze dei suoi milioni di iscritti, introducendo una funzionalità che promette di rivoluzionare il modo in cui le preferenze musicali vengono interpretate e gestite dal servizio. L’aggiornamento risponde in modo diretto a un problema tanto comune quanto frustrante: la distorsione del proprio profilo musicale causata da ascolti occasionali, come può capitare a chi, per esempio, mette su “Baby Shark” per far divertire un nipote.
Il cuore della novità risiede nella possibilità di escludere tracce specifiche dal proprio Taste Profile. Questa opzione rappresenta un significativo passo avanti rispetto alla precedente, che consentiva soltanto di ignorare intere playlist, offrendo invece un controllo estremamente più puntuale e raffinato sulle proprie abitudini d’ascolto. In questo modo, l’utente può evitare che brani non rappresentativi influenzino in maniera permanente le raccomandazioni personalizzate che la piattaforma propone settimanalmente, come le celebri playlist Discover Weekly o i suggerimenti che compaiono nella Home.
Come cambia l’utilizzo di Spotify
La procedura per sfruttare questa nuova funzione è stata pensata per essere immediata e intuitiva. È sufficiente individuare il brano che si desidera rimuovere dall’analisi delle proprie preferenze, cliccare sull’icona dei tre puntini accanto al titolo e selezionare la voce “Escludi dal tuo Taste Profile”.
Un gesto semplice, ma che può fare la differenza per chi desidera mantenere una coerenza tra ciò che ascolta realmente e ciò che viene suggerito dall’algoritmo. È importante sottolineare che questa funzionalità è disponibile a livello globale per tutti gli utenti, sia con abbonamento Free che Premium, e può essere utilizzata su web, desktop, iOS e Android. Qualora si cambiasse idea, è possibile reintegrare il brano seguendo la medesima procedura, garantendo così massima flessibilità.
Questa novità si inserisce in un contesto più ampio di strumenti che la piattaforma mette a disposizione per affinare la personalizzazione. Già da tempo, ad esempio, è possibile utilizzare l’opzione nascondi brano per impedire che una determinata traccia venga riprodotta all’interno di una playlist specifica. In aggiunta, la funzione non riprodurre artista consente di bloccare completamente la musica di un determinato musicista dal proprio profilo, offrendo così ulteriori livelli di controllo sull’esperienza d’ascolto. Dal punto di vista tecnico, l’introduzione della possibilità di escludere tracce non comporta l’eliminazione dei brani dal database, ma ne riduce significativamente il peso all’interno del modello di raccomandazione.
Naturalmente, l’introduzione di questa funzione apre anche una serie di interrogativi. In primo luogo, resta da capire in che modo la “riduzione d’impatto” delle tracce escluse venga effettivamente quantificata e quali siano i tempi necessari affinché l’algoritmo si adatti alle nuove preferenze dell’utente. Inoltre, non mancano le considerazioni di natura commerciale: l’esclusione di determinati brani potrebbe infatti incidere sulle metriche di ascolto, che sono fondamentali sia per gli artisti che per i curatori di playlist, influenzando così anche la visibilità e il successo dei contenuti.