Spotify potrebbe mettere a pagamento i testi delle canzoni

Secondo i rumor, Spotify avrebbe intenzione di rendere disponibili i testi solo per un determinato numero di utilizzi nell'app gratuita.

Il mondo dello streaming musicale attualmente vede un colosso su tutti, ovvero Spotify. Secondo quanto riportato nelle ultime ore, l’azienda potrebbe scontentare i suoi utenti con una scelta alquanto discutibile.

Lo scorso mese di settembre, durante il 2023, Spotify ha iniziato a limitare l’accesso alla funzionalità dei testi per alcuni utenti che usano l’app in versione gratuita. Tale azione faceva parte di alcuni test condotti dalla piattaforma ma adesso, dopo diversi mesi, sembra che l’azienda stia portando avanti questo cambiamento. Chi non paga, non può cantare sfruttando i testi a scorrimento in tempo reale.

Spotify: se non paghi, niente testi per te

Durante le ultime ore alcuni utenti su Reddit hanno dato vita ad un dibattito in merito alla scelta di Spotify di nascondere i testi a coloro che non hanno un abbonamento Premium. Secondo quanto riportato dovrebbe essere questa la scelta definitiva del colosso della musica in streaming.

Tuttavia, non c’è nulla di diverso da quello che l’app ha sempre fatto. Sono anni infatti che gli utenti che ascoltano musica gratis da Spotify non possono saltare più di 6 canzoni di fila ad esempio. L’idea della piattaforma dovrebbe essere più o meno la stessa, ovvero di limitare l’utilizzo dei testi ad un numero ben definito.

Tale scelta potrebbe sembrare una mossa intelligente in termini di guadagno per Spotify, ma molti utenti ritengono che usare l’app in versione gratuita stia diventando un po’ scomodo. Con tutte queste restrizioni che non fanno altro che accumularsi, è come se l’abbonamento gratuito stesse diventando solo un mezzo per portare gli utenti a pagare, quasi costringendoli.

Chiunque creda che possa trasformarsi in una spada di Damocle, si sbaglia di grosso. Nell’ultimo trimestre del 2023 infatti Spotify ha aumentato i suoi utenti attivi mensili, raggiungendo i 602 milioni, ovvero il 23% in più rispetto all’anno precedente e addirittura superando le aspettative di un milione.

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