Tra i CMS più diffusi e utilizzati a livello globale, WordPress si conferma al vertice. Stando alle statistiche aggiornate al 2023, oltre 850 milioni di siti Web si basano su WordPress, il 43% del totale. Ogni anno sono pubblicati con WordPress circa 8 miliardi di articoli, con la piattaforma che resta la più diffusa in assoluto (97%) tra i blogger di tutto il mondo. Nell’ultimo periodo, tuttavia, WordPress sta attraversando un periodo molto delicato: Matt Mullenweg, CEO di Automattic e co-fondatore di WordPress, ha avviato un’accesa battaglia legale contro WP Engine.
WP Engine è un provider piuttosto popolare che Mullenweg ha accusato di usare i marchi WordPress senza autorizzazione, di fare soldi senza contribuire alla crescita del progetto e di modificare il funzionamento del CMS per risparmiare sui costi (la disattivazione della funzionalità “revisioni” per tutti gli utenti ne sarebbe la prova evidente).
La comunità WordPress non ha risparmiato critiche nei confronti di Mullenweg: nasce così il fork FreeWP
Come conseguenza diretta della vertenza legale, è stato bloccato l’accesso a WordPress.org da parte del provider WP Engine (che ha a sua volta denunciato Mullenweg, Automattic e WordPress.org). Gli stessi utenti di WP Engine sono rimasti col cerino in mano, costretti a risolvere autonomamente i loro problemi.
Le azioni di Mullenweg hanno sollevato malumori da più parti, anche tra i dipendenti di Automattic e tra i membri della comunità WordPress. Mullenweg ha ribadito che WordPress.org è di sua proprietà, alimentando il dibattito sul confine tra progetto open source e servizio commerciale.
Vinnie Green, ex-membro della comunità di sviluppo di WordPress, ha annunciato il lancio di FreeWP, fork di WordPress. L’iniziativa è una risposta diretta alle critiche mosse contro Mullenweg. L’obiettivo dichiarato di FreeWP è quello di restituire il potere ai contributori ovvero a tutti coloro che si impegnano per la crescita del CMS.
Secondo Green, FreeWP mira a rendere WordPress nuovamente libero e interamente guidato dalla comunità. Per questo motivo, lo sviluppatore ha già registrato vari domini con il prefisso “wp2“, segnalando l’intenzione di creare un WordPress 2.0, che sarà indipendente dal controllo di Mullenweg e della WordPress Foundation.
Per questo, Green sottolinea che definire FreeWP un “fork” è riduttivo: “FreeWP non è un fork, ma un’organizzazione cooperativa che restituirà il potere alla comunità“, osserva.
La risposta di Mullenweg: fate pure
Con una breve nota pubblicata in queste ore, appresa la decisione di Green, Mullenweg fa presente che il diritto a creare versioni derivate è alla base dell’open source. E ricorda come lo stesso WordPress sia nato sotto forma di fork del progetto b2/cafelog.
D’altra parte, forse anche un po’ piccato, Mullenweg ricorda che “l’ultimo tentativo di fork decente per WordPress è stato ClassicPress nel 2018“. Nacque a valle delle frizioni legate all’integrazione di Gutenberg nel core del CMS. Gutenberg è un editor visuale che sostituisce il classico editor di WordPress basato su testo e shortcode. Il suo approccio si basa su un sistema a blocchi, in cui ogni elemento della pagina o del post, come testi, immagini, video, gallerie, colonne, widget e altro, è rappresentato come un blocco separato.
Così il co-fondatore di WordPress annuncia egli stesso la nascita di FreeWP e invita chiunque non fosse d’accordo con la direzione intrapresa da WordPress a unirsi a Green e al suo fork.