Trump blinda l'AI: più controllo col nuovo ordine esecutivo

Una sola legge federale sull'AI al posto di 50 leggi statali: è quanto ha deciso Trump per far contente le big della Silicon Valley.
Trump blinda l'AI: più controllo col nuovo ordine esecutivo

Donald Trump ha firmato un nuovo ordine esecutivo datato 11 dicembre 2025, con l’obiettivo dichiarato di assicurare un quadro politico nazionale per l’intelligenza artificiale, centralizzando il controllo normativo a livello federale. La mossa nasce dalla precisa volontà di contrastare l’attuale frammentazione legislativa: al momento, infatti, ogni singolo Stato americano ha la facoltà di emanare le proprie regole sull’AI, creando quello che la Casa Bianca definisce un “patchwork di 50 diversi regimi normativi”.

Secondo l’amministrazione, questa disparità di leggi statali e l’eccessiva regolamentazione locale ostacolano l’innovazione, rendono la compliance difficile per le startup e minacciano la supremazia degli Stati Uniti nella corsa globale alla tecnologia contro i propri avversari.

Cosa prevede l’ordine esecutivo sull’AI

Il fulcro del provvedimento è l’instaurazione di uno standard nazionale “minimamente oneroso” che proibisca e sostituisca le leggi statali in conflitto con la nuova politica federale. L’ordine assume una posizione netta contro quelle che definisce norme ideologiche, citando esplicitamente come esempio negativo la recente legge del Colorado contro la “discriminazione algoritmica”.

Secondo il testo presidenziale, tali divieti statali rischiano di costringere i modelli di intelligenza artificiale a produrre risultati falsi pur di evitare un “trattamento differenziato” verso gruppi protetti, incorporando così pregiudizi ideologici all’interno della tecnologia.

Per garantire l’applicazione di questa linea, l’ordine istituisce una “AI Litigation Task Force” (Task Force per il contenzioso sull’AI) sotto la guida del Procuratore Generale; il suo unico compito sarà, entro 30 giorni, quello di impugnare legalmente le leggi statali ritenute incompatibili con la politica della Casa Bianca, incostituzionali o che regolano indebitamente il commercio interstatale.

La strategia punitiva non si limita alle aule di tribunale ma tocca anche i finanziamenti: il Segretario al Commercio Howard Lutnick dovrà valutare le leggi statali entro 90 giorni e stabilire che gli Stati con normative ritenute “onerose” non saranno idonei a ricevere i fondi rimanenti del programma BEAD per la banda larga.

Anche le altre agenzie federali dovranno valutare se condizionare i propri programmi di sovvenzione alla mancata applicazione di leggi locali sull’AI.

Il coinvolgimento dell’apparato burocratico federale è capillare. La Federal Communications Commission (FCC) avvierà una procedura per adottare standard federali di segnalazione che prevarranno sulle leggi locali, mentre la Federal Trade Commission (FTC) dovrà chiarire che le leggi statali che impongono modifiche ai “risultati veritieri” dei modelli sono precluse dalle norme federali contro le pratiche ingannevoli.

Tuttavia, l’ordine lascia uno spiraglio di autonomia agli Stati attraverso una deroga specifica: non saranno infatti precluse le leggi statali riguardanti la sicurezza dei minori, le infrastrutture fisiche dei data center o gli appalti pubblici dei governi locali.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti