Virtualizzazione, le novità e il download di VirtualBox 5.0

Oracle ha rilasciato una nuova major release di VirtualBox, apprezzatissimo software per la virtualizzazione rilasciato nel pacchetto base con licenza GNU GPL.

Oracle ha rilasciato una nuova major release di VirtualBox, apprezzatissimo software per la virtualizzazione rilasciato nel pacchetto base con licenza GNU GPL. Installabile su Windows, Mac OS X, Linux e Solaris, VirtualBox permette di eseguire come macchine virtuali (“guest”) tutti i sistemi Windows, le varie distribuzioni Linux, Mac OS X, FreeBSD ed altre piattaforme meno diffuse.
Nonostante nell’elenco pubblicato in questa pagina ancora non figuri Windows 10, VirualBox – già nella precedente versione – ha ufficialmente esteso il supporto al nuovo sistema operativo Microsoft, al debutto in versione finale il prossimo 29 luglio, anche come macchina “guest”.

In VirtualBox 5.0, appena rilasciato e scaricabile gratuitamente da questa scheda, è stato aggiunto il supporto per la paravirtualizzazione sia nelle macchine guest Windows che in quelle Linux.
La paravirtualizzazione agisce direttamente sull’hardware in modo da gestire la condivisione delle risorse destinate alle macchine virtuali. In questo modo si è potuto migliorare notevolmente le prestazioni dei sistemi operativi installati eseguiti in forma virtualizzata.
La funzionalità, comunque, è utilizzabile solo nel caso delle versioni di Windows 7 e successive così come in Oracle Linux 7.

La nuova release di VirtualBox, inoltre, espone alle macchine virtuali un più ampio insieme di istruzioni della CPU cosicché il sistema operativo installato possa utilizzarle per ottimizzare il suo funzionamento ed offrire migliori performance.

I sistemi “guest” possono poi, adesso, riconoscere ed utilizzare i dispositivi USB 3.0 permettendone l’utilizzo a piena velocità.

Dal punto di vista dell’usabilità, inoltre, tutti i sistemi “guest” eseguiti in VirtualBox consentono ora l’impiego del drag&drop in modo da poter spostare rapidamente file e contenuti dalla macchina host a quella ospite e viceversa.

Durante l’utilizzo delle macchine virtuali, i dati possono essere crittografati all’interno di dischi fissi virtuali in maniera del tutto trasparente. L’operazione avverrà facendo leva sull’algoritmo di cifratura AES a 256 bit. In questo modo si sarà certi che i dati della macchina virtuale siano sempre protetti e resi inaccessibili da parte del personale non autorizzato.

Nell’articolo Scaricare Windows come macchina virtuale abbiamo visto come scaricare il sistema operativo Microsoft sotto forma di macchina virtuale già predisposta (ed eseguirlo ad esempio con VirtualBox).
In calce allo stesso articolo abbiamo pubblicato i link a tutte le nostre guide su VirtualBox.

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