Windows 10 non è morto: come ottenere aggiornamenti fino a ottobre 2026 con Windows Backup

Come ottenere gli aggiornamenti di Windows 10 fino al 13 ottobre 2026 attivando Windows Backup. Cosa significa e perché Microsoft ha messo in campo questa iniziativa.

Ha destato scalpore la nota di Yusuf Mehdi, Executive Vice President e Consumer Chief Marketing Officer Microsoft, che ha parlato della possibilità di estendere gratis gli aggiornamenti per Windows 10 fino al 13 ottobre 2026, senza sborsare un centesimo. Alla fine, complici anche le quote di mercato di Windows 10 che rimangono ancora altissime (Windows 10 è il sistema più usato in assoluto con il 53% della “torta”, fonte StatCounter), la società di Redmond ha deciso di sventolare bandiera bianca e inventarsi un modo per venire incontro agli utenti. Così, gli utenti che non vogliono o non possono aggiornare a Windows 11, possono restare con Windows 10 per un altro anno ancora.

Ciò che ha disturbato molti è che l’accesso gratuito al programma ESU (Extended Security Updates) dal 15 ottobre 2025 al 13 ottobre 2026 è vincolato all’utilizzo di un account Microsoft non aziendale. Inoltre, è necessario utilizzare il programma Windows Backup oppure riscattare 1.000 Microsoft Rewards Points. Diversamente, attivare ESU e quindi ricevere patch di sicurezza per un altro anno costa 30 dollari nella valuta locale.

Estensione aggiornamenti sicurezza Windows 10

Perché Microsoft punta su Windows Backup per offrire l’attivazione gratuita di ESU per un anno, su Windows 10?

Microsoft punta su Windows Backup come uno dei metodi per offrire l’attivazione gratuita del programma ESU su Windows 10 per motivi strategici ben precisi, legati sia al cloud sia alla transizione verso Windows 11 e i servizi Microsoft 365.

Windows Backup è progettato per spingere gli utenti a integrare il proprio dispositivo con i servizi cloud di Microsoft, fidelizzare l’utente e insistere sui vantaggi derivanti di una futura migrazione su Windows 11 o su dispositivi Windows 365 (Cloud PC).

Lo strumento di Microsoft è ottimizzato per il ripristino su nuovi dispositivi: usare Windows Backup significa che quando l’utente passerà a Windows 11 (magari su nuovo hardware), potrà:

  • Riavere tutte le impostazioni personali automaticamente
  • Scaricare app e file sincronizzati
  • Sperimentare una migrazione semplificata

Abilitare il backup e la sincronizzazione implica anche l’accettazione dell’utilizzo dei servizi cloud Microsoft. Nel rispetto delle policy sulla privacy, Microsoft può ottenere metriche d’uso, informazioni su app installate, preferenze dell’utente: tutti dati preziosi per migliorare prodotti e servizi, ma anche profilare gli utenti a fini di marketing e ricerca.

ESU WIndows 10 gratuito fino a ottobre 2026

Windows Backup come moneta di scambio… ma è possibile salvare sul cloud Microsoft solo le impostazioni

Come conferma Mehdi nel suo post, non è indispensabile lasciare che Windows Backup attivi OneDrive e carichi sul cloud Microsoft tutti i dati dell’utente. Per accedere al programma ESU e ricevere gli aggiornamenti di sicurezza fino a metà ottobre 2026, basta attivare solamente il backup delle impostazioni da Windows Backup. Non è necessario caricare le informazioni sulle app installate o le credenziali di accesso.

Digitando Gestisci il tuo account quindi cliccando su Backup Windows nella colonna di sinistra, si possono eventualmente disattivare gli “interruttori” corrispondenti alle informazioni che si preferiscono evitare di caricare sul cloud.

Certamente, si può evitare il backup delle informazioni su OneDrive. Scrive infatti Mehdi: “utilizzate Windows Backup per sincronizzare le impostazioni con il cloud, senza costi aggiuntivi“.

C’è un problema di comunicazione

A nostro avviso, un’iniziativa come quella intrapresa da Microsoft andrebbe presentata un po’ meglio. Si dovrebbe spiegare con chiarezza quali sono le “regole del gioco” e in particolare quali informazioni l’utente dovrebbe caricare sul cloud con Windows Backup per poter accedere gratis al programma ESU.

Se, come scrive Mehdi, basta davvero limitarsi al backup delle impostazioni di sistema, questo requisito andrebbe ben evidenziato. Chi non gradisce il backup dei propri dati personali e riservati sul cloud non è certo propenso a farlo. E certamente non per risparmiare 30 dollari in un anno.

Windows Backup non effettua il backup di Windows 10!

Ci pare opportuno evidenziare anche un altro aspetto, a nostro parere molto importante. Quando si parla di protezione dei dati, il backup è fondamentale, spesso definito come la cosa più vicina a una “bacchetta magica” per ripristinare il proprio sistema da quasi ogni disastro. Windows Backup, tuttavia, non è ciò che molti si aspettano e può portare a significative delusioni e problemi se non compresa correttamente.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, Windows Backup NON esegue il backup di Windows: non è quindi affatto un sostituto o un aggiornamento della vecchia funzione Backup e ripristino di Windows 7, che creava un’immagine completa del sistema, includendo Windows e tutto il resto sulla macchina.

Il Windows Backup di Windows 10 (e di Windows 11) non ha nulla a che vedere con la creazione di un’immagine di sistema completa ed è molto selettivo rispetto agli elementi di cui viene creata una copia di sicurezza.

Da quando è possibile usare Windows Backup per ricevere gli aggiornamenti di Windows 10 fino a ottobre 2026?

Gli utenti iscritti al programma Windows Insider possono già da oggi accedere alla schermata principale di Windows Update e cliccare sul link sulla destra che permette di accedere gratis a ESU per un anno. L’opzione compare se e solo se l’utente attiva il backup delle impostazioni con Windows Backup o riscatta 1.000 Microsoft Rewards Points.

Mehdi aggiunge che la stessa opportunità “sarà offerta ai clienti di Windows 10 nel mese di luglio, con un’ampia disponibilità prevista per la metà di agosto“. Nel post ufficiale c’è il richiamo a una nota a piè di pagina (xii) che però non compare. Non è dato sapere, quindi, come Microsoft intende gestire l’accesso gratuito a ESU nei mesi di luglio e agosto.

Anche in questo caso, si sarebbe potuto fare un po’ meglio. Perché richiamare nel testo una nota che non esiste?

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