Windows 10 resiste: aggiornamenti Edge, Defender e 365 Apps garantiti fino al 2028

Il supporto ufficiale di Windows 10 terminerà il 14 ottobre 2025, con proroga fino al 13 ottobre 2026 per chi aderisce all’ESU gratuito o a pagamento. Dopo tale data, solo alcuni componenti – come Edge, Microsoft Defender, Windows 365 Apps e WebView2 – continueranno a ricevere aggiornamenti fino ad almeno ottobre 2028.

La data ufficiale di fine supporto di Windows 10 è fissata al 14 ottobre 2025. Da quel giorno, salvo l’adesione al programma Extended Security Updates (ESU), il sistema operativo non riceverà più aggiornamenti di sicurezza. Tuttavia, Microsoft non chiude completamente “i rubinetti”: alcuni componenti dell’ecosistema Windows 10 continueranno a ricevere aggiornamenti fino ad almeno ottobre 2028, ben tre anni dopo la “morte” ufficiale del sistema.

Ne abbiamo parlato in altri nostri articoli: Microsoft non ha esteso gli aggiornamenti di Windows 10 al 2028, almeno non per tutti. Soltanto le aziende titolari di contratti specifici con Microsoft, potranno richiedere l’accesso al programma ESU a costi crescenti anno dopo anno, per un massimo di 3 anni ovvero proprio fino alla metà di ottobre 2028.

Per i privati e i professionisti vi è comunque la possibilità di strappare (anche gratuitamente, anziché a 30 dollari l’anno) un’estensione degli aggiornamenti di sicurezza per Windows 10 fino al 13 ottobre 2026. Sebbene sia necessario un account Microsoft per accedere a ESU Windows 10 gratis, si può utilizzarlo per lo stretto necessario ai fine dell’attivazione e poi tornare al solito account locale. Ne parliamo nell’articolo in cui ci chiediamo se l’account Microsoft sia davvero obbligatorio per accedere a ESU gratis.

Edge, Microsoft Defender e Windows 365 Apps supportate su Windows 10 fino ad ottobre 2028

Un sistema operativo come Windows, tuttavia, è formato da molteplici componenti software. Alla scadenza del supporto – il 14 ottobre 2025 per chi non decide di avvalersi del programma ESU; 13 ottobre 2026 per chi effettua l’iscrizione gratuita o a pagamento – Microsoft ha comunque garantito che continuerà ad aggiornare su Windows 10 il browser Edge, Microsoft Defender e Windows 365 Apps, in tutti i casi proprio fino a ottobre 2028.

Perché aggiornare singoli componenti non basta a proteggere Windows 10

Tuttavia, aggiornare singoli componenti come Edge, Microsoft Defender e Windows 365 Apps su un sistema operativo non più supportato presenta implicazioni tecniche rilevanti. Questi aggiornamenti garantiscono che:

  • Il browser Edge continui a ricevere patch per vulnerabilità specifiche del motore di rendering e dell’applicazione in generale, proteggendo l’utente da exploit Web, phishing e codice malevolo veicolato tramite pagine internet.
  • Microsoft Defender continui a fornire database antimalware aggiornati, con capacità di rilevamento delle minacce più recenti, preservando così un certo livello di protezione contro malware e ransomware.
  • Le Windows 365 Apps (come Word, Excel, PowerPoint) restino compatibili con i formati di file più recenti e con le integrazioni cloud, riducendo problemi di interoperabilità. Loro stesse sono aggiornate per evitare che l’apertura di documenti malevoli possa causare problemi sull’intero sistema Windows 10.

La protezione limitata ad Edge, Defender e Windows 365 Apps non copre comunque le vulnerabilità presenti nel kernel, nei driver di sistema o in altre API core di Windows 10, che non riceveranno più aggiornamenti di sicurezza dopo la scadenza del supporto (o al termine dell’ESU). Ciò significa che eventuali falle sfruttabili a basso livello – come escalation di privilegi, bypass dell’UAC o exploit nei protocolli di rete integrati – resteranno presenti e potenzialmente utilizzabili dagli attaccanti.

Mantenere aggiornati Edge, Defender e le app Microsoft 365 su un sistema Windows 10 non più supportato riduce il rischio di compromissioni veicolate via Web o tramite file malevoli, ma non elimina le superfici d’attacco legate al sistema operativo stesso. Per questo, un Windows 10 “parzialmente aggiornato” dopo il 2025 (o 2026 con ESU) potrà risultare relativamente sicuro per un uso limitato e controllato, ma non idoneo in contesti ad alta esposizione o in infrastrutture critiche senza ulteriori misure di protezione, come segmentazione di rete, isolamento all’interno di macchine virtuali o sostituzione con sistemi pienamente supportati.

WebView2 Runtime: supporto garantito fino al 2028

Secondo la documentazione ufficiale pubblicata da Microsoft, non solo Edge continuerà a ricevere aggiornamenti su Windows 10 versione 22H2 fino ad almeno ottobre 2028. Lo stesso vale per il Microsoft WebView2 Runtime, componente essenziale che consente l’integrazione del motore di rendering di Edge nelle applicazioni desktop.

Ciò significa che anche software di terze parti che si basano su WebView2, come la nuova versione di WhatsApp Desktop basata su Web wrapper, continueranno a ricevere aggiornamenti di sicurezza e compatibilità, indipendentemente dalla fine del supporto del sistema operativo.

Il contesto dei browser concorrenti

La decisione di Microsoft apre anche un discorso più ampio sul futuro dei browser su Windows 10 dopo il 2025:

  • Google Chrome: al momento non è stata annunciata una data ufficiale di fine supporto per Windows 10, ma ci si aspetta che sia mantenuto ancora per alcuni anni.
  • Browser basati su Chromium (Brave, Vivaldi, Opera): seguiranno presumibilmente il ciclo di supporto di Chrome, ma la loro longevità dipenderà da quanto a lungo Google manterrà la compatibilità con Windows 10.
  • Mozilla Firefox: Mozilla ha già confermato che la versione stabile del browser continuerà a supportare Windows 10 per diversi anni. A titolo di esempio, Firefox 115 ESR è ancora compatibile con Windows 7 e 8.1, segno di un approccio più conservativo nella dismissione del supporto ai sistemi legacy.

Uno scenario di transizione graduale

Il prolungamento del supporto di Edge, WebView2, Defender e Windows 365 Apps almeno fino al 2028, unito alla probabile permanenza di Chrome e Firefox su Windows 10 per diversi anni, indica che la transizione post-2025 sarà meno brusca di quanto temuto.

La sicurezza del sistema operativo nel suo complesso rimarrà un punto critico, poiché la protezione integrata di Windows 10 non sarà garantita senza ESU.

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