Con l’arrivo di una nuova versione del menu Start in Windows 11, disponibile nelle prossime versioni stabili del sistema operativo, Microsoft introduce una funzionalità tanto attesa quanto curiosa: le Categorie per le applicazioni installate. Sono gruppi predefiniti che organizzano automaticamente le applicazioni installate in base alla loro tipologia. Ad esempio, programmi come Word o Excel finiscono nella categoria Produttività, mentre Spotify o Media Player vanno sotto Musica.
Ma mentre alcuni utenti si aspettavano un’intelligenza artificiale alla base di questa classificazione automatica, la realtà è ben più semplice (e sorprendente): l’intera organizzazione si basa su un file JSON statico da 15 MB, gestito in locale.
Una nuova organizzazione del menu Start in Windows 11: Categorie statiche e layout scrollabile
Il nuovo layout del menu Start — attualmente in fase di test all’interno del programma Windows Insider — abbandona la struttura classica su più pagine in favore di un layout a pagina singola (scrollabile), con l’aggiunta delle Categorie, un sistema che mira a migliorare la navigabilità tra le app installate.
Fonte dell’immagine: The Windows Design team, Microsoft.design
Le Categorie, però, non sono personalizzabili: l’utente non può creare né modificare i gruppi a proprio piacimento. L’intero sistema è predefinito da Microsoft e basato su un mapping statico tra ogni app e la relativa categoria. Nessuna componente AI, nessun server remoto, nessuna API coinvolta.
La scoperta: un file JSON di 15 MB alla base delle categorie
Come scoperto da Albacore, il motore di categorizzazione del nuovo menu Start di Windows 11 si basa su un file compresso che, una volta decompresso, pesa circa 15 MB. Al suo interno, è presente una struttura dati che associa i “package family name” (identificativi univoci delle app Microsoft Store) a un codice numerico che rappresenta la categoria.
Ecco alcuni esempi di mapping:
0 = Produttività
1 = Social
2 = Creatività
3 = Intrattenimento
4 = Giochi
… e così via.
Quando un’app viene installata, il sistema operativo confronta il nome del pacchetto con quelli presenti nel file JSON, e se trova una corrispondenza, la assegna automaticamente alla categoria relativa.
Fonte dell’immagine: Albacore su X
Un sistema completamente offline
La categorizzazione è gestita interamente offline. Windows 11 non effettua alcuna chiamata a server Microsoft, né è presente alcuna componente dinamica di machine learning. Tutto si basa su un database aggiornabile tramite Windows Update. Le modifiche — come la ridenominazione di pacchetti o l’aggiunta di nuove app — non richiedono un aggiornamento completo del sistema operativo, ma possono essere veicolate attraverso aggiornamenti incrementali del Microsoft Store o della shell.
Un elemento dinamico esiste, ma riguarda esclusivamente l’ordinamento delle app all’interno di ogni categoria. Windows 11 analizza la frequenza di utilizzo delle app e, localmente, ne modifica l’ordine in base alle preferenze implicite dell’utente. Le app usate più spesso compariranno più in alto nella lista di ciascuna categoria.
Uno sguardo al futuro: serviranno categorie personalizzabili
L’attuale implementazione delle Categorie, sebbene ordinata e funzionale, lascia a desiderare dal punto di vista della personalizzazione. Non è possibile, ad esempio, creare una categoria “Lavoro” e inserirvi manualmente le app preferite, o raggruppare strumenti di sviluppo separatamente da quelli per l’intrattenimento.
Sebbene tecnicamente fattibile, Microsoft non ha ancora aperto questa funzionalità all’utente finale. Eppure, è facile immaginare che la creazione di Categorie personalizzate diventi in breve tempo una delle richieste più pressanti da parte della community.