Xiaomi sfida i giganti dell'AI: in arrivo "Mi Chat"

Il prossimo chatbot di Xiaomi sarà piccolo, leggero ma estremamente potente

Xiaomi è pronta a fare il suo ingresso nel mercato dell’intelligenza artificiale generativa. Secondo le ultime indiscrezioni riportate da fonti cinesi, l’azienda avrebbe completato lo sviluppo della prima versione consumer del suo assistente intelligente, denominato Mi Chat.

Piccolo ma potente

A differenza di molti concorrenti che puntano su modelli enormi e pesanti, Mi Chat si basa su un modello linguistico proprietario chiamato MiMo-7B-RL. Nonostante abbia “solo” 7 miliardi di parametri (un numero contenuto per gli standard attuali), il modello ha dimostrato capacità sorprendenti.

Nei benchmark di riferimento (come AIME 24/25 e LiveCodeBench v5), il modello di Xiaomi avrebbe superato rivali ben più blasonati, tra cui il modello o1-mini di OpenAI e le soluzioni di Alibaba.

La strategia Human x Car x Home

L’obiettivo di Xiaomi non è semplicemente lanciare un’app per chattare con l’AI. Mi Chat è pensato come il fulcro del sistema operativo che unisce tutto l’ecosistema del brand: l’AI fungerà da “cervello digitale” unificato, capace di operare trasversalmente su smartphone, dispositivi domotici per la casa intelligente e le auto elettriche del marchio (come la SU7).

L’idea è offrire un’esperienza fluida dove l’assistente segue l’utente dall’uso del telefono, alla gestione della casa, fino alla guida.

Le conferme ufficiali

Lu Weibing, presidente di Xiaomi, ha confermato che l’azienda sta investendo massicciamente in questo settore da diversi trimestri. Secondo il dirigente, i progressi interni hanno addirittura superato le aspettative, e la prossima grande frontiera sarà la profonda integrazione dell’IA con il mondo fisico, rendendo i dispositivi non solo “intelligenti” nelle risposte, ma proattivi nelle azioni quotidiane.

Xiaomi sta cercando di dimostrare che l’efficienza e l’ottimizzazione (modelli più leggeri ma specifici) possono competere con la forza bruta dei grandi modelli linguistici americani, specialmente quando si possiede un ecosistema hardware così vasto su cui applicarli.

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