Approvati gli standard 4G LTE Advanced e WiMax 2.0

Mentre LTE (Long Term Evolution), la più recente evoluzione degli standard di telefonia mobile cellulare GSM/UMTS, CDMA2000 e TD-SCDMA, almeno in Italia, deve ancora decollare, l'ITU ("International Telecommunication Union Radiocommunication S...
Approvati gli standard 4G LTE Advanced e WiMax 2.0

Mentre LTE (Long Term Evolution), la più recente evoluzione degli standard di telefonia mobile cellulare GSM/UMTS, CDMA2000 e TD-SCDMA, almeno in Italia, deve ancora decollare, l’ITU (“International Telecommunication Union Radiocommunication Sector“) , agenzia specializzata delle Nazioni Unite che si occupa della definizione degli standard utilizzati nelle telecomunicazioni, ha appena approvato l’LTE Advanced. Si tratta della tecnologia che gli esperti dell’ITU hanno da sempre considerato come di quarta generazione rimarcando come LTE sia considerata 4G solamente per scopi di mercato (ved., a tal proposito questo nostro articolo).

L’occasione scelta dall’ITU per dare il “via libera” ad LTE Advanced (ma anche a WirelessMAN-Advanced, la seconda generazione del WiMax) è stata l’assemblea che si è tenuta ieri a Ginevra. Secondo le prime stime, le specifiche alla base della tecnologia LTE Advanced potrebbero essere ben presto abbracciate da quegli stessi operatori che sino ad oggi si sono interesati alle tecnologia 4G su rete mobile.

Sia LTE Advanced che WirelessMAN-Advanced vengono raccolte sotto un unico ombrello tanto che la denominazione scelta per riferirsi alle tecnologie realmente di quarta generazione è “IMT-Advanced“. Stando a quanto stabilito dai membri dell’ITU, le reti 4G dovranno essere in grado di offrire, potenzialmente, una velocità di trasferimento dati in downstream pari a 100 Mbps in mobilità e ad 1 Gbps da postazione fissa. Ovviamente si tratta di performance teoriche che, assai probabilmente, saranno ben lontane dai valori di fatto raggiunti dai vari provider Internet.

Peter Jarich, analista presso Current Analysis, ricorda, ad esempio, come LTE Advanced sia composto di molteplici “tasselli”: i provider possono usarli tutti o soltanto alcuni. Tra questi vengono rammentate l’aggregazione di spettri di banda separati, l’integrazione tra celle di diverse dimensioni, l’uso di quattro o più antenne e così via. Jarich prevede che i provider inizieranno col combinare le frequenze ed aggiungere più antenne.

Secondo Phil Marshall, di Tolaga Research, per offrire 100 Mbps potrebbero essere necessari 50 MHz dello spettro di frequenze mentre uno dei più famosi fornitori d’accesso statunitensi,Verizon Wireless, utilizza oggi appena 10 MHz per i suoi canali in upstream e downstream.

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