Google fa pace con Springer: editori tedeschi capitolano

Come volevasi dimostrare. Un importante editore tedesco, Axel Springer, responsabile della pubblicazione di popolari testate come Bild e Welt ha deciso di accordarsi con Google e di concedere alla società a stelle e strisce la facoltà d...

Come volevasi dimostrare. Un importante editore tedesco, Axel Springer, responsabile della pubblicazione di popolari testate come Bild e Welt ha deciso di accordarsi con Google e di concedere alla società a stelle e strisce la facoltà di ripubblicare, sul motore di ricerca, così come su Google News, estratti delle proprie pubblicazioni online.

Vi ricordate la crociata promossa da alcuni editori in diversi Paesi europei, Italia compresa? A Google veniva contestata la pubblicazione, sul motore di ricerca e sul servizio Google News, degli stralci di articoli apparsi sulle varie testate online. “Google copia i nostri contenuti“, era l’incredibile accusa mossa nei confronti del colosso fondato da Larry Page e Sergey Brin ed all’azienda gli editori chiedevano un corrispettivo economico a fronte della ripubblicazione di tale materiale.
La battaglia è iniziata in Germania per poi trasferirsi anche in Francia, Spagna ed Italia con Google che rivolse un accorato appello agli utenti tedeschi: Difendete la vostra rete: Google si rivolge ai tedeschi.

La richiesta avanzata nei confronti di Google non stava in piedi: Google è prima di tutto un motore di ricerca, Google è innanzi tutto uno strumento che può essere utilizzato per veicolare traffico sulle proprie properties e Google fornisce i mezzi per eliminare singole pagine od interi siti web dai suoi indici.
Ad esempio, specificando all’interno del file robots.txt il testo User-agent: Googlebot e, alla riga successiva, Disallow: /, Google si dimenticherà completamente dell’intero sito web.

Per meglio far capire la sua posizione, Google ha scelto, nelle scorse settimane, di mettere in campo un’azione di forza ed ha fatto in modo di ridurre la lunghezza dei testi pubblicati in estratto sui suoi servizi di fatto penalizzando i gruppi editoriali scesi sul piede di guerra.
Risultato? Tutti gli editori tedeschi hanno capitolato verificando di aver ottenuto un danno in termini di visibilità. A resistere era stato proprio Axel Springer che adesso fa la pace con Google.

Springer conferma infatti di aver subìto un calo degli accessi dal motore di ricerca pari al 40%. Percentuale ancor più alta nel caso di Google News: -80%.

Rallegrandosi della decisione, Google chiude la vertenza con gli editori tedeschi ulteriormente rafforzata.

Era andata meglio agli editori francesi: Oltralpe Google si era accordata per la costituzione di un fondo speciale da 75 milioni di euro a loro riservato. Senza però concedere l’applicazione di alcun “obolo” sui contenuti ripubblicati.

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