Boot2Gecko: quasi un sistema operativo per Mozilla

I responsabili di Mozilla hanno rivelato che la società spera di poter rilasciare una sua piattaforma destinata ai dispositivi mobili entro i primi mesi dell'anno.

I responsabili di Mozilla hanno rivelato che la società spera di poter rilasciare una sua piattaforma destinata ai dispositivi mobili entro i primi mesi dell’anno. Di Boot2Gecko (B2G) avevamo già parlato a luglio: in realtà, rispetto alle indiscrezioni che erano iniziate a circolare l’estate scorsa, non si tratterebbe di un vero e proprio sistema operativo quanto, piuttosto, di una sorta di “estensione” compatibile, innanzi tutto, con Google Android ma anche con Apple iOS e Microsoft Windows Phone.

Come spiegano i tecnici di Mozilla, B2G si interfaccerà a basso livello con il sistema operativo già installato sul dispositivo mobile offrendo un’interfaccia innovativa rispetto a quelle oggi utilizzate dagli utenti. La “roadmap” sin qui tracciata è piuttosto ambiziosa dal momento che gli sviluppatori di B2G mirano ad integrare la piattaforma con tutte le funzionalità offerte dai moderni smartphone: supporto Bluetooth, USB, NFC, Wi-Fi e così via.

Il sogno di Mozilla è quello di mettere a punto un sistema operativo che possa diventare lo standard nel mondo mobile, slegato da qualunque specifica configurazione hardware e compatibile con le soluzioni software preinstallate nei vari dispositivi. Da qui l’intenzione di rilasciare il progetto in forma del tutto aperta, pubblicandone via a via il codice sorgente aggiornato.
Maggiori dettagli sono pubblicati a questo indirizzo.

La presidente di Mozilla, Mitchell Baker, ha poi voluto informare circa la pubblicazione della nuova licenza Mozilla Public License (MPL) 2.0 che diverrà immediatamente “lo standard” per tutti i prodotti software della fondazione. La licenza MPL 2.0 si pone a metà strada tra la licenza Apache, che non impone agli sviluppatori di mettere a fattor comune le modifiche apportate ai software, e la famiglia delle GNU General Public License le quali obbligano alla condivisione delle modifiche. La nuova licenza è frutto di un lavoro durato 21 mesi e prevede alcune difese per proteggere da eventuali azioni legali promosse da aziende che lamentassero presunte violazioni dei rispettivi brevetti. Secondo Mozilla, il nuovo impianto sarebbe più snello, molto semplificato rispetto al passato e di più immediata comprensione.

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