Connettività a banda ultralarga nel 2026: ecco i piani degli operatori in Italia

Infratel pubblica la lista aggiornata della copertura in banda ultralarga di tutti i numeri civici italiani al 2026. Come cercare quelli di proprio interesse e verificare le prestazioni della connettività ultrabroadband.
Connettività a banda ultralarga nel 2026: ecco i piani degli operatori in Italia

Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha affidato a Infratel Italia, società pubblica in-house dello stesso Ministero, l’incarico di aggiornare la mappatura delle reti fisse a banda ultralarga nel territorio nazionale ai fini dell’attuazione della “Strategia italiana per la Banda Ultra Larga – Verso la Gigabit Society“.

Agli operatori di telecomunicazioni italiani Infratel ha quindi chiesto di condividere i dati di copertura per ciascun numero civico d’Italia dal 30 aprile 2022 al 30 aprile 2026.
Alla mappatura hanno partecipato 47 operatori. Rispetto alla mappatura del 2020, nell’ambito della quale 44 operatori hanno conferito i dati, si sono aggiunti 12 nuovi operatori mentre 9 operatori non hanno partecipato.
Alla mappatura 2021 hanno comunque concorso tutti i provider di maggiori dimensioni, compresi FiberCop e Open Fiber.

Leggendo la relazione di sintesi 2021 sulla mappatura delle reti fisse si apprende che è stato adottato un reticolato geografico di dimensione 50 x 50 metri con la corrispondenza tra numero civico e identificativo (grid-id) della cella in cui ricade il civico. Tale associazione è stata di ausilio agli operatori per fornire i dati di copertura dei civici sulla base della copertura della cella georeferenziata.

Per ciascuno dei civici italiana, ogni operatore ha indicato la tecnologia di connessione, la massima velocità in download e in upload ottenibile, le prestazioni stimate nelle ore di picco, la classe VHCN (Very High Capacity Network) e l’anno di copertura.
La classe VHCN deve essere riportata attenendosi alle linee guida fissate dal BEREC (Body of European Regulators for Electronic Communications) e descritte nel nostro approfondimento sul tema.
Una VHCN non deve offrire necessariamente 150 Mbps o più e può erogare servizi su fibra o in modalità wireless (FWA, Fixed Wireless Access). In altre parole, per essere considerata una connessione VHCN non è necessario che il cavo fibra arrivi fino al router dell’utente abbonato.

In termini di tecnologia di connessione a banda larga e ultralarga gli operatori hanno dovuti indicare se il civico è servito con collegamento in rame (VDSL/VDSL 2+/EVDSL), in rame con tecniche trasmissive VECTORING/GFAST/BONDING), in fibra ottica con architettura FTTH/FTTB fino al civico o al massimo ad una distanza minore uguale a 50 metri, in FWA (Fixed Wireless Access) su frequenza licenziata con il cavo fibra che arriva fino alla base station locale (BTS), in FWA su frequenza licenziata senza fibra fino alla BTS.

Come controllare i piani di copertura degli operatori al 2026

Il pesante file compresso scaricabile a questo indirizzo contiene l’elenco di tutti i numeri civici nazionali.

È possibile aprire il file della propria regione con un editor di testo come Notepad++ quindi cercare con la funzione integrata CITTÀ;NOME_VIA;CIVICO sostituendo a CITTÀ il nome della città, a NOME_VIA l’indirizzo di proprio interesse e a CIVICO il numero civico (esempio FIRENZE;PIAZZA DEL DUOMO;1).

I tre dati in fondo alla riga trovata indicano quale tipo di connettività sarà fornita presso il civico indicato entro aprile 2026. Ad esempio g;1000;2 indica che il civico si trova in area grigia (differenze tra area nera, grigia e bianca), che nel 2026 sarà fornita una connessione ad almeno 1 Gbps (1000 Mbps) e che la migliore velocità massima in download sarà in ogni caso superiore a 300 Mbps (numero “2” finale).

Al posto della lettera “g” si può trovare “n” se il civico insiste in un’area nera dove è massima la concorrenza tra gli operatori oppure non viene indicato nulla se il civico si trovasse in area bianca.

Anziché 1000 (connettività a 1 Gbps e oltre entro aprile 2026) si può trovare 30 se la migliore velocità di picco al 2026 sarà nell’intervallo 30-100 Mbps, 100 se cadrà nella forbice 100-200 Mbps, 200 se compresa tra 200 e 300 Mbps, 300 se nell’intervallo tra 300 e 1000 Mbps.

L’ultimo numero è 2 se, come visto, la migliore velocità massima in download sarà al 2026 sempre superiore a 300 Mbps, sarà 1 se inferiore a 300 Mbps.

In termini di quantificazione dei civici bianchi, grigi e neri al 2026, il numero dei civici neri oscilla tra il 39% e il 52% del totale; quelli grigi sono compresi tra il
43% e 54%; i bianchi tra il 5% e il 7%.
Senza FWA i civici coperti in banda ultralarga con velocità in downstream superiore a 300 Mbps saranno al 2026 il 71% del totale.

Infratel ha comunque ritenuto approfondire i piani di sviluppo e di copertura degli operatori che erogano servizi FWA. “Si è ritenuto che“, si legge nella relazione “per alcuni di questi operatori, il dimensionamento della rete FWA, in termini di siti radio, banda utilizzata e numero di settori, non fosse coerente con la stima del numero di civici dichiarati coperti con la velocità di picco indicata“.
Alle richieste di chiarimenti 9 operatori FWA hanno confermato che il dimensionamento della rete, in termini di capacità installata o pianificata, non è sufficiente a offrire la banda di picco dichiarata per tutti i civici dichiarati coperti, ma solo per una ridotta percentuale mentre 4 operatori non hanno al momento fornito riscontri utili.

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