Copertura fibra ottica al 2020 per numero civico, in tutta Italia

Infratel pubblica i fogli elettronici aggiornati al mese di aprile 2018 con l'indicazione delle previsioni di copertura in fibra ottica FTTH e FTTC nelle aree nere e grigie comunicate dagli operatori di telecomunicazioni. Nei documenti presenti riferimenti a unità immobiliari che insistono in aree bianche o a fallimento di mercato.
Copertura fibra ottica al 2020 per numero civico, in tutta Italia

Di recente il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha pubblicato un aggiornamento riguardante gli impegni assunti nell’ambito della “Strategia Italiana per la banda ultra larga“. Dopo aver indirizzato gli investimenti per portare la rete in fibra ottica nelle aree bianche o a fallimento di mercato (Open Fiber si è aggiudicata i primi due bandi per la realizzazione della rete; restano per ora escluse solo le aree bianche di Calabria, Puglia e Sardegna, oggetto del terzo bando appena pubblicato: Terzo bando Infratel per coprire Puglia, Calabria e Sardegna con la banda ultralarga), il Ministero ha disposto di raggiungere con la tecnologia FTTH Fiber to the Home anche le unità immobiliari appartenenti alle aree grigie in cui al 2020 gli operatori porteranno solamente la connettività xDSL fino a 30 Mbps: Fibra ottica a 1 Gbps nelle aree grigie, dove oggi è presente un unico operatore.

Differenza tra aree bianche, grigie e nere

Prima di verificare la copertura fibra ottica pianificata al 2020 dagli operatori in tutte le aree nere e grigie d’Italia, è opportuno chiarire la differenze tra le varie aree.

Le aree bianche, conosciute anche come aree a fallimento di mercato, sono zone prive della possibilità di attivare connessioni a banda ultralarga dove gli operatori privati dichiarano di non aver alcun interesse a fare investimenti nei successivi tre anni (sono classificate come cluster C e D).

Le aree grigie sono quelle in cui almeno un operatore ha fatto investimenti ed è attualmente in grado di fornire connettività a banda larga (o realizzerà investimenti per la realizzazione della rete a banda ultralarga nel successivo triennio).

Le aree nere sono quelle tradizionalmente più remunerative per i provider: qui c’è maggior concorrenza ed esistono già (o saranno realizzate nei successivi tre anni) almeno due reti a banda ultralarga di operatori diversi.

La classificazione in aree bianche, grigie e nere non è direttamente sovrapponibile con la suddivisione governativa in cluster del territorio nazionale: le aree bianche, comunque, come già osservato, corrispondono ai cluster C e D, le nere e grigie ai cluster A e B.

Verificare la copertura in banda ultralarga al 2020

Tempo fa Infratel Italia ha svolto una consultazione pubblica coinvolgendo i provider italiani più noti e anche quelli meno conosciuti per verificare quali aree del Paese saranno raggiunte con la banda ultralarga entro il 2020 e soprattutto con quali prestazioni in downstream.
La verifica della copertura al 2020 è volta ad accertare in quali aree del Paese v’è già concorrenza o comunque almeno un operatore offre i suoi servizi di connettività agli utenti finali.


Dopo la pubblicazione, a luglio 2017, dei fogli elettronici composti dopo aver raccolto e rielaborato tutti i dati conferiti dai provider di telecomunicazioni, Infratel Italia ha pubblicato un aggiornamento ad aprile 2018 che permette di verificare la copertura in banda ultralarga per tutti i numeri civici del Paese situati nelle aree grigie e nere.

In primis si potrà subito verificare se il proprio immobile, al 2020, verrà raggiunto dalla fibra ottica in modalità FTTC o FTTH.
Per ogni civico viene specificato (colonna liv_serv) se al 2020 l’utenza risulterà coperta almeno a 100 Mbps in downstream (50 Mbps in upstream) o almeno a 30 Mbps in downstream (15 Mbps in upstream).
Nel caso in cui, nella colonna, figurasse il valore 0 significa che il civico non si trova in un’area nera o grigia: esso insiste invece su un’area bianca ove la connettività verrà fornita mediante intervento pubblico (tramite Open Fiber per le aree geografiche relative ai primi due bandi Infratel).

Purtroppo con l’aggiornamento dei fogli elettronici di aprile 2018 è sparita la colonna linea_lunga che in precedenza indicava, nel caso della fibra FTTC, se l’armadio stradale con sopralzo (e quindi equipaggiato con DSLAM) dista più o meno di 500 metri dall’edificio da servire (vedere anche Fibra ottica, come diventerà più veloce con G.fast su FTTC).

Si tratta comunque di indicazioni di massima, utili per capire se la propria zona sarà raggiunta o meno dalla fibra. Non è escluso che il modem router, a seconda dell’offerta commerciale sottoscritta, possa agganciare portanti superiori – rispettivamente – a 30 e 100 Mbps.

Per approfondire, suggeriamo anche la lettura dell’articolo Fibra ottica: quando arriverà?.

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