Microsoft compie gli anni: la storia dell'azienda costellata di successi e insuccessi

47 anni di Microsoft: a inizio aprile 1975 i giovanissimi Bill Gates e Paul Allen fondarono quella che sarebbe divenuta una delle multinazionali più importanti a livello mondiale, uno dei big indiscussi nel campo della tecnologia.

Era il 4 aprile 1975, 47 anni fa, quando l’allora ventenne Bill Gates e l’amico Paul Allen, di due anni più grande di lui, fondarono Microsoft. Fu un’intuizione geniale, un’azienda che si sarebbe concentrata solo sullo sviluppo di sistemi operativi, quando allora si calcola che in circolazione non ci fossero più di 2.000 computer.

Gates non è partito da zero, certo. Proveniva da una famiglia dell’alta borghesia di Seattle che gli ha permesso di svolgere una carriera da studente senza troppe preoccupazioni e di investire nella sua impresa. Il padre di Gates era un importante avvocato e sua madre faceva parte di diversi consigli di amministrazione. Lui e i suoi primi collaboratori avevano accesso a tecnologie che all’epoca non erano disponibili per la maggior parte delle persone.

La stoffa di Gates c’era tutta: il ragazzo era brillante, aveva un quoziente intellettivo sopra la media e, complice anche l’amicizia con Allen, fu subito amore con i computer.
Da studente, collaborando con Allen, si mise a sviluppare un programma per gestire gli orari delle lezioni: fu talmente riuscito che Gates fu premiato con una ricca borsa di studio da ben 500 dollari, una somma davvero importante per quel periodo.

Nella foto Paul Allen e Bill Gates presso la Lakeside School (1970). L’immagine è di Bruce Burgess.

Gates ed Allen avevano intuito le potenzialità dei computer e notato il fermento che c’era nell’aria: decisero quindi di puntare sullo sviluppo software lasciando ad altri soggetti gli investimenti sull’hardware. Non per niente il nome di Microsoft deriva dalla contrazione di MICROcomputer e SOFTware.

Credendo nel progetto, Gates – che era studente iscritto all’Università di Harvard – fece le valigie e si trasferì ad Albuquerque in New Mexico per avvicinarsi, sempre insieme al fido Allen, a quello che sarebbe divenuto il primo cliente di Microsoft: MITS (Micro Instrumentation and Telemetry Systems).
MITS è l’azienda che ideò e realizzò l’Altair 8800, uno dei computer “iconici” che più contribuì alla “rivoluzione informatica”.

Microsoft cominciò dal BASIC, linguaggio di programmazione facile da imparare, e la proposta di Gates ed Allen a MITS per l’Altair 8800 consisteva in una versione di questo linguaggio ottimizzata per quella macchina: Altair BASIC.
Diversamente da ciò che in molti credono, Microsoft non creò il BASIC: l’ideazione di questo linguaggio risale a molto prima ovvero al 1964 quando John George Kemeny e Thomas Eugene Kurtz lo misero a punto presso il Dartmouth College (New Hampshire).
Gates e Allen furono però i primi a intravedere una grande opportunità commerciale per il BASIC.

Il frontespizio del documento con il sorgente assembly di Altair BASIC, sviluppato da Allen, Gates e Monte Davidoff. Foto di Michael Holley del materiale esposto presso il Museo di storia naturale e scienze del New Mexico.

La fondazione di Microsoft (chiamata all’inizio Micro-Soft Company) coincide con l’accordo stretto con MITS: da lì iniziò un periodo di rapida crescita per l’azienda che soltanto tre anni dopo (1978) aprì un ufficio distaccato in Giappone. Perché? Perché Microsoft realizzò una versione “ad hoc” del BASIC anche per i computer MSX. Nel 1980 al team si aggiunse anche Steve Ballmer.

Proprio il 1980 fu un anno storico per Gates e i suoi: Microsoft firmò con IBM un contratto per la fornitura del sistema operativo (poi diventato MS-DOS) necessario per il funzionamento dei suoi primi personal computer: ne abbiamo parlato ad agosto 2021 celebrando l’anniversario del primo PC IBM.

Microsoft doveva sviluppare un sistema operativo compatibile con i processori Intel x86 che IBM, a partire dall’8080, aveva scelto.
Complesso partire da zero. Così Allen si accordò con Tim Paterson, programmatore, ingegnere e progettista che realizzò QDOS (Quick and Dirty Operating System) e con Seattle Computer Products, l’azienda presso la quale lavorava: il sistema operativo QDOS fu venduto a Microsoft per 50.000 dollari senza sapere che sarebbe stato poi utilizzato per realizzare la soluzione che IBM stava cercando.
Microsoft acquisì anche l’intera Seattle Computer Products per non incorrere in problemi sul piano della proprietà intellettuale.

Così QDOS diventò la base per “costruire” MS-DOS e consegnarlo nelle mani di IBM con un modello di licenza per l’epoca innovativo: Gates era così sicuro di come sarebbe cresciuto il mercato che ottenne 3 dollari per ogni installazione. La versione IBM fu chiamata PC-DOS. Fu un successo enorme tanto che nel 1983 Microsoft fatturava già 100 milioni di dollari.
In un altro articolo abbiamo messo in evidenza come alcune delle limitazioni proprie di MS DOS e prima ancora di QDOS siano rimaste anche ai giorni nostri, ai tempi di Windows 10 e Windows 11.

Pur avendo in piedi una collaborazione con Apple, Microsoft comprese con un po’ di ritardo la rivoluzione che stava introducendo Steve Jobs con i suoi Macintosh che nonostante il prezzo non propriamente economico fecero furore.
Così Gates capì che bisogna assolutamente compiere un balzo in avanti e sviluppò la sua interfaccia grafica chiamata Windows 1.0.
Era una GUI e non un sistema operativo vero e proprio (tra l’altro Windows 1.0 sollevò non poche critiche tanto che molti lo ritenevano inadatto per la maggior parte dei computer dell’epoca) che funzionava “al di sopra” di MS-DOS.

Windows 3.0 fu la prima versione di Windows a conoscere un buon successo commerciale ma ancora non era un sistema operativo vero e proprio: soltanto un’interfaccia grafica.

Gli anni ’90 segnarono l’apice del successo per Bill Gates con Microsoft che nel 1995 contava ormai qualcosa come 17.000 dipendenti. Windows 95 fu il primo sistema operativo ibrido 16/32 bit che permise alla società di affermarsi sul mercato e di assumere una posizione dominante negli anni a venire superando Apple soprattutto in forza delle politiche di prezzo applicate da Microsoft e dai suoi partner.
In un altro articolo abbiamo parlato delle caratteristiche innovative di Windows 95.

Come ha raccontato Gates in un docu-film che lo ha visto protagonista uno dei punti più bassi della sua intera carriera fu quando, nel 1998, il governo statunitense avviò una causa legale contro Microsoft. Le accuse in tema di antitrust vedevano l’azienda di Gates accusata di mantenere un monopolio illegale nel mercato dei personal computer attraverso l’imposizione di restrizioni sia tecniche che legali ai produttori rendendo contemporaneamente impossibile per gli utenti la disinstallazione del browser Internet Explorer per usare altri programmi come Netscape (che cessò di esistere come azienda nel 2007-2008 dopo l’acquisizione di AOL).
A novembre 2001, frattanto, Microsoft e il Dipartimento di Giustizia statunitense raggiunsero un accordo sul caso che si protraeva ormai da anni. E Gates di recente ha dichiarato che se non fosse stato per quella causa oggi avremmo utilizzato tutti Windows Mobile, uno dei più grandi insuccessi della storia di Microsoft insieme con le decisioni sull’acquisto della divisione mobile di Nokia intraprese da Steve Ballmer.

Il resto è storia: Windows 2000 fu un sistema operativo pro-sumer che anticipò il successo senza confini di Windows XP in ambito consumer e portò la filosofia del kernel della famiglia NT anche sui PC utilizzati nel mercato mainstream.

Negli ultimi anni, sotto la guida del CEO Satya Nadella divenuto anche presidente dell’azienda, Microsoft ha subìto una completa metamorfosi. Inizialmente si occupava di interpreti per linguaggi di programmazione, poi è passata ai sistemi operativi rafforzando la sua posizione sul versante delle applicazioni; successivamente si è passati ai servizi e all’hardware con alterne fortune. Punta di diamante è diventato il cloud con la piattaforma Microsoft Azure.
Storico l’abbraccio con Linux, ampiamente utilizzato proprio su Azure e supportato in molteplici soluzioni Microsoft (Hyper-V, Windows Subsystem for Linux,…) e quel “ci eravamo sbagliati sull’open source” che continua ad echeggiare.

Come abbiamo visto, alcuni progetti Microsoft sono stati abbandonati nel corso del tempo o hanno dovuto incassare colossali fallimenti. Ma è un tributo da pagare in un ambito, qual è quello tecnologico, in continua e vorticosa evoluzione.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti