Sostituire il modem dell'operatore di telecomunicazioni forse si potrà

Prosegue la battaglia per la libertà di modem router: presentato un emendamento per inasprire il regolamento europeo che dà facoltà agli utenti finali di sostituire l'apparato fornito dall'operatore di telecomunicazioni con un proprio terminale.
Sostituire il modem dell'operatore di telecomunicazioni forse si potrà

Gli operatori di telecomunicazioni italiani (e non solo), soprattutto con la connettività in fibra ottica, spesso non forniscono le credenziali per l’accesso ad alcuni servizi. Si pensi ad esempio al VoIP: per effettuare e ricevere chiamate al proprio numero geografico è indispensabile usare il modem router fornito dall’operatore e collegare il proprio, eventualmente, in cascata: Configurare un router, le cose da fare dopo l’acquisto.

Lo sanno bene, ad esempio, gli abbonati alle offerte fibra di TIM che fino a qualche tempo fa – con un espediente tutto sommato semplice – potevano risalire alle credenziali di autenticazione VoIP e utilizzarle con altri modem router o apparati personali (centralini e telefoni VoIP,…).


Una volta, ad esempio, non erano note neppure le credenziali per ricevere l’IP statico sostituendo il modem di TIM sulle utenze business con un modem router acquistato personalmente e dotato di maggiori funzionalità: Indirizzo IP statico, come averlo e a cosa serve.

Libertà di modem router: sostituire il dispositivo fornito dall’operatore. Ecco l’emendamento Catalano

Promotore in sede parlamentare del concetto di libertà di modem, il deputato Ivan Catalano ha comunicato di aver presentato un emendamento al testo della Legge Europea 2017 (A.C. 4505) con cui, su impulso del Governo, si provveda alla modifica dell’ordinamento nazionale.

Come spiega Catalano in una breve nota, l’obiettivo è quello di rendere gli utenti sempre in grado di sostituire gli apparati forniti dagli operatori rimpiazzandoli con i propri terminali.
I rappresentanti governativi avevano di recente accolto la tesi di Catalano ipotizzando sanzioni nei confronti di quegli operatori che non permettessero agli utenti di scegliere liberamente il proprio modem router: Libertà di modem, l’Italia fa differenza tra apparati e terminali di rete.

Mentre Catalano ha proposto un impianto sanzionatorio basato su una percentuale del fatturato annuale degli operatori, che avrebbe davvero funto da deterrente e aperto le porte a un’effettiva condivisione con gli utenti degli strumenti utili per sostituire il modem fornito dal provider, la Commissione politiche europee ha approvato la soluzione governativa che fa riferimento a un approccio sanzionatorio di tipo tradizionale.

Il risultato politico ottenuto è parziale“, ha concluso Catalano che si è impegnato a continuare in aula la battaglia per la libertà di modem.

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