World Backup Day: 5 consigli Sophos per proteggere i dati

I suggerimenti di Sophos per proteggere adeguatamente i propri dati con politiche di backup efficaci.

Come ogni anno il 31 marzo ricorre il World Backup Day, un’occasione per riflettere sull’importanza di usare politiche di backup efficaci in azienda come nello studio professionale e a casa.
L’obiettivo del backup è ovviamente predisporsi per un ripristino dei dati completo e affidabile, anche dopo un incidente particolarmente grave come l’infezione malware, un attacco ransomware o danni fisici ai sistemi.

I risultati di un recente sondaggio commissionato da Aruba a BVA Doxa sono piuttosto sconfortanti: coinvolgendo circa 300 piccole e medie imprese italiane si è accertato il 27% di esse non utilizza alcun sistema di backup dei dati. Il 57% delle realtà aziendali intervistate ha scelto una soluzione di backup sul cloud.

Tra le migliori strategie per proteggere i dati con il backup abbiamo detto che non si dovrebbe mai prescindere almeno dalla regola 3-2-1.
Si tratta di una vecchia regola, non certo la migliore in assoluto, che prevede la creazione di 3 copie dei dati su due diversi dispositivi con una copia fuori sede per il disaster recovery.

Oggi, con l’evoluzione e l’ampia disponibilità dei servizi di storage cloud, si parla di regola 3-2-2 che prevede la creazione di due copie locali su dispositivi diversi e di due ulteriori copie offsite su cloud.
Sta prendendo piede anche lo schema 3-2-3: in questo caso il servizio cloud non riceve sempre le stesse copie di backup locali ma una fornita dal primo dispositivo locale usato per il backup e l’altra dal secondo device locale.

I consigli di Sophos per mantenere al sicuro i propri dati

Sophos, leader globale nella sicurezza informatica, in occasione del World Backup Day ha voluto condividere alcuni consigli per poter contare su un recupero dati efficace e veloce in caso di necessità.

1) Scansione e convalida. La scansione di un’unità al fine di individuare malware e altre potenziali attività sospette prima di eseguire il backup aiuta a ridurre la possibilità di ripristinare un problema qualora dovesse verificarsi un problema.
Una volta creato, il backup dovrebbe essere immediatamente sottoposto a una nuova scansione per convalidare che il processo abbia avuto successo.
Si tratta di attenzioni che aiutano a ridurre significativamente il rischio di avere un backup non valido o corrotto. Questa pratica dovrebbe essere utilizzata sia con i backup principali (backup completo di file o immagine di unità e partizioni) sia con qualunque backup incrementale o differenziale.

2) Copie multiple. Come abbiamo detto in precedenza, è bene avere a disposizione più copie di ogni backup: almeno una in locale e un’altra sul cloud.
Si tratta di una misura che fornisce sicurezza aggiuntiva nel caso in cui la copia di backup principale dovesse essere danneggiata o compromessa. Per i dati altamente sensibili si potrebbe considerare di conservare una copia fisica in una cassaforte.

3) Backup crittografati. Criptare tutti i backup aumenta il livello di sicurezza dei propri dati. Aggiungiamo noi che utilizzando appositi software è possibile anche nascondere un secondo volume crittografato all’interno di quello principale. Se si fosse obbligati a fornire la chiave crittografica, si potrebbe fornire solo quella del volume esterno lasciando protetta l’unità nascosta all’interno. È un sistema usato da VeraCrypt oltre che da altre soluzioni.

4) Backup protetti da scrittura. Alcuni professionisti del settore IT si avvalgono di un’applicazione che non solo cripta i dati ma blocca anche il backup in modo che non possa essere decodificato, montato e poi modificato.

5) Testare i backup. Ripristinare periodicamente un backup su una macchina di prova permette al team di sicurezza di testare le politiche e le procedure di ripristino. In caso di cambiamento del software o di modifiche sul personale in forza presso l’azienda è fondamentale verificare di essere sempre in grado di accedere ai dati.

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