AI Alliance: IBM, Meta e altre 50 aziende sostengono un'intelligenza artificiale aperta

IBM, Meta e una "cordata" composta da 50 aziende e istituzioni accademiche fondano AI Alliance, per puntare sullo sviluppo di intelligenze artificiali aperte, sicure e cucite sulle esigenze degli utenti.
AI Alliance: IBM, Meta e altre 50 aziende sostengono un'intelligenza artificiale aperta

Cinquanta aziende di primo piano hanno deciso di unire le forze per sostenere soluzioni di intelligenza artificiale che utilizzino l’approccio open source. La nuova iniziativa si chiama AI Alliance ed è focalizzata sulla promozione di una comunità aperta, poggiando sulla capacità di sviluppatori e ricercatori di accelerare l’innovazione responsabile nel campo dell’intelligenza artificiale. Allo stesso tempo, AI Alliance desidera garantire rigore scientifico, fiducia, sicurezza, diversità e competitività economica.

L’obiettivo dell'”alleanza” appena formatasi, è infatti quello di riunire sviluppatori, scienziati, istituzioni accademiche, aziende e altri leader capaci di innovare, mettendo a fattor comune risorse e conoscenze per affrontare i problemi e le sfide che le soluzioni di intelligenza artificiale ci propongono.

Tra i nomi dei partecipanti alla AI Alliance, spiccano certamente quelli di IBM, Meta, AMD, Intel, Cerebras, Hugging Face, Oracle, Red Hat, Linux Foundation e Dell Technologies.

AI Alliance: perché un’intelligenza artificiale sia sicura, deve essere aperta

Esaminando il contenuto delle dichiarazioni rilasciate dai vari membri dell’appena costituita AI Alliance, emerge un dato interessante: l’idea è quella di costruire IA sicure confrontandosi reciprocamente e definendo, di comune accordo, parametri di riferimento.

In altre parole, secondo i promotori dell’iniziativa, non ha senso costruire modelli per poi ingabbiarli all’interno di un severo recinto normativo. Bisogna invece promuovere il percorso diametralmente opposto ovvero sviluppare in modo aperto cosicché chiunque possa accedere ai vantaggi, costruire prodotti innovativi e lavorare sulla sicurezza.

Come spiegato sul sito del progetto, l’innovazione aperta e trasparente è essenziale per fornire a una vasta gamma di ricercatori, sviluppatori, software house le informazioni e gli strumenti necessari per sfruttare questi progressi in modo da dare massima priorità a sicurezza, diversità, opportunità economiche e benefici per tutti.

I principali obiettivi di AI Alliance

Sulla scorta di quanto evidenziato dai fondatori di AI Alliance, l’intesa ha come prima finalità proprio quella di sviluppare e implementare parametri di riferimento e standard di valutazione. Questi strumenti consentiranno lo sviluppo e l’uso responsabile dei sistemi di intelligenza artificiale su scala globale.

AI Alliance si prefigge inoltre di sostenere la promozione e l’abilitazione degli strumenti così individuati, presso la comunità di sviluppatori al fine di creare modelli e applicazioni.

Si parla anche dell’utilizzo di modelli di fondazione, compresi quelli multilinguistici, multimodali e scientifici, che possono aiutare ad affrontare le sfide a livello sociale in materia di clima, istruzione e altro ancora.

Il lavoro svolto in seno ad AI Alliance può inoltre promuovere un vivace ecosistema di acceleratori hardware AI, sostenere l’adozione di tecnologie software abilitanti, coinvolgere la comunità accademica, favorire le attività di ricerca.

A maggio 2023 si diceva che i modelli open source per l’intelligenza artificiale avrebbero superato quelli di OpenAI e Google. Adesso il mercato pullula di soluzioni aperte: AI Alliance ambisce ad assumere il delicato ruolo di “direttore d’orchestra”.

Credit immagine in apertura: iStock.com/Black_Kira

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