AirPods diventano traduttori in tempo reale: Apple rivoluziona la comunicazione

Apple sta per lanciare la funzione di traduzione in tempo reale tramite le AirPods, basata su Apple Intelligence, ma per sfruttarla potrebbe servire un iPhone di ultima genrazione.
AirPods diventano traduttori in tempo reale: Apple rivoluziona la comunicazione

Immagina di poter abbattere ogni barriera linguistica semplicemente indossando le tue cuffie preferite: questa è la visione che Apple si prepara a realizzare con il prossimo aggiornamento iOS 26. La multinazionale di Cupertino sta lavorando per trasformare le sue celebri AirPods in autentici traduttori in tempo reale, rivoluzionando il modo in cui interagiamo in un mondo sempre più globale e connesso.

La traduzione in tempo reale è in arrivo

L’innovazione è stata svelata dagli sviluppatori che hanno analizzato la Beta 6 di iOS 26, scoprendo una funzione destinata a cambiare radicalmente l’esperienza d’uso degli auricolari wireless. Grazie all’integrazione di Apple Intelligence, gli utenti potranno comunicare senza ostacoli con persone di lingua diversa, affidandosi alla potenza del machine learning per traduzioni istantanee e accurate direttamente nelle proprie orecchie.

Il debutto di questa tecnologia avverrà inizialmente sulle AirPods Pro 2 e sulle future AirPods 4, offrendo una modalità di attivazione estremamente intuitiva: sarà sufficiente premere contemporaneamente gli steli di entrambi gli auricolari per avviare la traduzione. Un’interfaccia utente multilingue, che visualizza la parola “Ciao” in diverse lingue, testimonia l’ambizione globale di questa funzionalità e la volontà di Apple di rendere la comunicazione universale sempre più accessibile.

Il funzionamento del sistema è frutto di una sinergia perfetta tra hardware e software: durante una conversazione tra due persone che parlano lingue differenti, l’iPhone dell’utente – sfruttando l’app Translate e la potenza di Apple Intelligence – cattura il dialogo, lo elabora in tempo reale e invia la traduzione direttamente nelle AirPods. Allo stesso tempo, la risposta dell’utente viene trasmessa attraverso l’altoparlante del telefono, permettendo un’interazione fluida e naturale, quasi come se la barriera linguistica non fosse mai esistita.

Il lancio ufficiale della funzione resta avvolto nel mistero. Secondo quanto riportato da Mark Gurman di Bloomberg, Apple avrebbe scelto di non presentare la novità durante la WWDC 2025, per evitare polemiche legate a funzionalità non ancora pienamente mature – una lezione appresa dopo le critiche ricevute da Siri nell’edizione precedente. Questa prudenza evidenzia la volontà dell’azienda di rilasciare solo tecnologie affidabili e realmente pronte per il grande pubblico.

Non sarà una funzione per tutti

Tuttavia, non tutti potranno accedere subito a questa straordinaria novità. Come per tutte le funzioni legate ad Apple Intelligence, infatti, i requisiti hardware sono piuttosto selettivi: sarà necessario possedere almeno un iPhone 15 Pro, oppure un iPad o un Mac dotati di chip M1.

Secondo alcune indiscrezioni, la funzione potrebbe essere addirittura riservata ai futuri iPhone 17, a causa dell’elevata potenza di calcolo richiesta per garantire traduzioni vocali in tempo reale di qualità superiore. Questa scelta è in linea con la tradizionale politica di Apple, che preferisce offrire un’esperienza d’uso ottimale, anche a costo di limitarne inizialmente la diffusione.

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