Amazon AWS eviterà gli addebiti indesiderati: gli errori che non costeranno più nulla

AWS non addebiterà più, agli utenti possessori di uno o più bucket S3, il traffico generato al verificarsi di errori 3xx e 4xx. Cosa cambia all'atto pratico.
Amazon AWS eviterà gli addebiti indesiderati: gli errori che non costeranno più nulla

AWS S3 (Amazon Simple Storage Service) è un servizio di archiviazione ad oggetti progettato per memorizzare e recuperare quantità massive di dati da qualsiasi luogo, usando la struttura cloud distribuita dell’azienda. S3 è ampiamente utilizzato per una vasta gamma di casi d’uso, come l’hosting di siti Web statici, il backup e l’archiviazione di dati, attività di content delivery network (CDN), l’archiviazione di file multimediali e molto altro ancora.

Quando si archiviano dati in S3, essi vengono suddivisi in oggetti, ognuno dei quali è identificato da una chiave univoca all’interno di un bucket (contenitore di oggetti). I dati sono quindi memorizzati in modo ridondante su più dispositivi di storage distribuiti in vari siti AWS, all’interno della regione scelta dall’utente.

I vantaggi di AWS S3 in breve

Un servizio come AWS S3 nasce aperto e interoperabile perché supporta numerosi protocolli e API standard del settore, tra cui REST e SOAP, consentendo a una vasta gamma di applicazioni e componenti software di interagire con l’archiviazione di oggetti in modo semplice e standardizzato.

La piattaforma è progettata per adattarsi alle esigenze dei clienti, consentendo di archiviare e recuperare qualsiasi quantità di dati, da pochi gigabyte a volumi dell’ordine dei petabyte o più, senza doversi preoccupare della gestione dell’infrastruttura sottostante.

S3 è accessibile da qualsiasi parte del mondo tramite Internet, consentendo agli sviluppatori di distribuire facilmente i loro dati e le loro applicazioni a livello globale. Inoltre, si integra con gli altri servizi AWS come Amazon EC2, Lambda, CloudFront e molti altri, consentendo agli sviluppatori di creare soluzioni complesse e altamente scalabili.

Il problema dei costi

I costi associati ad AWS S3 possono rappresentare una preoccupazione per alcuni utenti sulla base di diversi motivi. AWS applica tariffe in base alla quantità di dati archiviati. Se un’azienda o un professionista accumulassero grandi quantità di dati nel tempo, queste tariffe potrebbero crescere cominciare a diventare impegnative da sostenere.

Oltre alle tariffe di archiviazione, tuttavia, AWS applica degli addebiti anche per il trasferimento dei dati dentro e fuori S3. Se si dovesse effettuare un accesso frequente ai dati archiviati o si trasferissero volumi importanti di informazioni tra regioni diverse di AWS, queste tariffe possono aumentare i costi complessivi.

Ancora, AWS prevede delle tariffe per le richieste: le operazioni di lettura, scrittura ed eliminazione dei dati da S3 hanno un costo.

Per questo motivo, una realtà come l’italiana Cubbit – che propone una soluzione di cloud storage geodistribuito, basata su architettura peer-to-peer – ha voluto puntare sin da subito sul tema della riduzione netta dei costi. Come spiegato in questa pagina, Cubbit non prevede egress fee (costi di uscita) e non ci sono spese aggiuntive per la replicazione dei bucket (tra l’altro perfettamente compatibili con S3). Chi utilizza AWS S3 può passare a Cubbit modificando una semplice stringa.

AWS S3 non fa più pagare il traffico generato in seguito a errori 4xx e 3xx

Un utente di AWS S3 aveva segnalato di essersi ritrovato con addebito anomalo da 1.200 dollari seppur con un bucket vuoto. L’importo a debito era stato maturato in meno di 48 ore, semplicemente perché l’utente aveva chiamato il suo bucket S3 con lo stesso nome proposto di default in un famoso progetto open source.

Nell’ambito del suo account AWS, in poche ore si sono accumulati oltre 100 milioni di errori 403 Forbidden. Gli utenti remoti non avevano la possibilità di accedere al contenuto del suo bucket, peraltro completamente vuoto, perché non in possesso delle credenziali corrette. Eppure, soltanto per via delle tante richieste 403 che AWS ha gestito, il servizio aveva recapitato al cliente una “bolletta” che sarebbe potuta diventare rapidamente astronomica, se egli non si fosse accorto per tempo di che cosa stava avvenendo.

Con una presa di posizione ufficiale, AWS ha comunicato che da oggi gli errori 3xx e 4xx non saranno più conteggiati per determinare il traffico dati che gli utenti sono tenuti a pagare. Nella pagina di supporto Billing for Amazon S3 error responses, i tecnici di AWS indicato esplicitamente tutti i codici di errore esclusi da qualunque addebito.

Con questa iniziativa, gli utenti possessori di uno o più bucket S3, non saranno inoltre più esposti al rischio che qualche malintenzionato (soltanto conoscendo i nomi dei bucket) possa provocare artificiosamente addebiti indesiderati.

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