Negli ultimi 7 anni, Amazon ha intrapreso un progetto ambizioso: costruire una rete satellitare in grado di fornire connettività Internet ad alta velocità ovunque nel mondo, superando i limiti delle infrastrutture tradizionali. L’obiettivo è chiaro: colmare il divario digitale, portando Internet veloce non solo nelle aree urbane, ma anche nei villaggi più remoti, nelle rotte aeree internazionali e nei mari aperti. Ed è oggi che la società fondata da Jeff Bezos annuncia Amazon Leo, risultato di sforzi pluriennali.

Dalle prime idee ad Amazon Leo, oggi al debutto
L’iniziativa nacque con un piccolo team di ingegneri e alcuni progetti concettuali, sotto il nome in codice Project Kuiper, ispirato alla cintura di asteroidi al confine del sistema solare. Negli anni, Kuiper ha superato diverse tappe cruciali: ottenimento delle licenze internazionali, firma dei contratti di lancio e dispiegamento dei primi satelliti. Oggi, il progetto ha un’identità definitiva: Amazon Leo, nome che richiama la costellazione di satelliti in orbita terrestre bassa responsabile del corretto funzionamento della rete.
La fascia LEO (Low Earth Orbit) è l’insieme delle orbite terrestri basse in cui si trovano satelliti a distanza relativamente ridotta dalla superficie della Terra, tipicamente tra 160 e 2.000 km di altitudine. Questa orbita è molto più vicina rispetto ai satelliti geostazionari, che si trovano a circa 36.000 km.
Essendo vicini alla Terra, i satelliti LEO permettono trasmissioni dati molto più veloci rispetto ai satelliti geostazionari, riducendo il ritardo (latenza) nella comunicazione. Caratteristiche fondamentali per applicazioni come videoconferenze, gaming online o servizi industriali critici.
Obiettivi tecnologici
Amazon Leo (questo il video di presentazione) punta a superare i limiti della connettività tradizionale attraverso:
- Satelliti in orbita terrestre bassa (LEO) in grado di ridurre la latenza e aumentare la velocità di trasmissione.
- Terminali utente avanzati, con antenne phased array sviluppate internamente, capaci di supportare velocità fino a 1 Gbps.
- Rete scalabile con più di 150 satelliti già operativi, in continua espansione per garantire copertura globale.
L’architettura progettata da Amazon non solo garantisce connettività affidabile, ma permette anche interconnessioni ottiche tra satelliti, riducendo la dipendenza dalle stazioni di terra e aumentando la robustezza della rete.
Terminali su misura per ogni esigenza
Amazon Leo offre tre soluzioni di terminali satellitari, progettate per diversi scenari d’uso:
- Leo Nano: compatta e portatile (misura circa 18×18 cm), con velocità fino a 100 Mbps. Ideale per streaming, videoconferenze e gaming in mobilità.
- Leo Pro: equilibrata tra dimensioni (28×28 cm) e prestazioni, fino a 400 Mbps, per uso domestico o piccole aziende.
- Leo Ultra: pensata per esigenze professionali e governative (circa 50×76 cm), fino a 1 Gbps, capace di gestire centinaia di dispositivi IoT, sensori industriali e flussi video ad alta definizione.
I terminali forniti da Amazon combinano design robusto, facilità d’installazione e supporto in condizioni ambientali estreme, garantendo connettività stabile anche nelle situazioni più difficili.

La sfida a Starlink
Amazon Leo entra nel mercato andando a competere direttamente con Starlink, la costellazione di SpaceX. Mentre Starlink ha conquistato una quota di mercato significativa grazie alla velocità di implementazione e alla presenza già globale, Amazon Leo punta su:
- Scalabilità industriale: linee di produzione satellitare tra le più grandi del mondo.
- Integrazione cloud: connessione diretta e sicura ai servizi AWS, vantaggio competitivo unico per aziende e sviluppatori.
- Terminali avanzati: antenne phased array progettate internamente per massimizzare velocità e stabilità.
- Collaborazioni strategiche: partner come JetBlue, L3Harris e NBN Co. garantiscono test sul campo e integrazione in sistemi critici.
L’azienda di Bezos punta a offrire un ecosistema completo di servizi satellitari, terrestri e cloud, aprendo nuove possibilità di applicazione industriale e governativa. L’offerta Leo, infatti, è proposta a privati, aziende di ogni dimensione, enti pubblici e governi, soggetti con esigenze mission-critical.
La rete Starlink è composta da oltre 10.000 satelliti, con circa 8.600 satelliti attualmente funzionanti e operativi. SpaceX prevede di estendere la costellazione fino a 12.000 satelliti approvati dalla FCC, con un obiettivo finale che potrebbe portare alle 42.000 unità complessive, in modo da garantire una copertura globale su scala planetaria.
Dal canto suo, Amazon Leo per ora si ferma a “soli” 150 satelliti già in orbita. Ma è l’inizio di una strada verso la connettività globale che Amazon intende calcare con impegno.