Apple acquisterà direttamente cobalto per le sue batterie agli ioni di litio

Secondo Bloomberg Apple avrebbe intavolato trattative con i minatori di cobalto per assicurarsi il materiale in vista di una possibile imminente riduzione delle quantità a disposizione dei produttori. La mossa avrebbe come fine anche quello di meglio controllare la filiera.

Citando fonti vicine all’azienda, Bloomberg rivela che Apple starebbe stringendo accordi con le società che gestiscono miniere di cobalto con lo scopo di accaparrarsi migliaia di tonnellate del materiale essenziale per la produzione delle batterie agli ioni di litio.

I vertici della Mela temerebbero un’imminente riduzione della quantità di cobalto a disposizione dei produttori di batterie e si sarebbe quindi attrezzata per tempo.
Circa un quarto di tutto il cobalto estratto a livello mondiale finerebbe con l’essere utilizzato per la realizzazione di batterie ed Apple è ai primi posti per l’utilizzo di questo materiale.


Con la sempre maggiore diffusione dei veicoli elettrici, Apple teme che il cobalto non basti più per tutti e che il prezzo cominci a salire a dismisura. D’altra parte Samsung fornisce batterie non soltanto all’industria dei dispositivi mobili ma anche alle case automobilistiche.

Il controllo della supply chain del cobalto ovvero dell’intera filiera consentirebbe ad Apple di allontanarsi dai minatori che non rispettano i propri dipendenti. A marzo dello scorso anno Apple spiegò di aver temporaneamente interrotto l’acquisto del cobalto dalle miniere del Congo perché in molti siti di estrazione i lavoratori operavano in condizioni disumane e spesso si faceva leva anche sul lavoro minorile.

Apple ha già stilato una lista delle miniere di cobalto che lavorano correttamente ed è proprio con tali realtà che l’azienda, verosimilmente, stringerà accordi (l’idea sarebbe quella di firmare contratti almeno quinquennali). Perché se finora Apple faceva affidamento esclusivamente sui suoi fornitori (non solo per il cobalto ma anche per altri minerali quali stagno, tungsteno, tantalio e oro), adesso l’azienda guidata da Tim Cook vuole cominciare a operare usando contatti diretti.

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