802.11ac, ce n'è davvero bisogno?

802.11ac è uno standard WiFi approvato nel 2013.

802.11ac è uno standard WiFi approvato nel 2013. Può essere o meno supportato dal router così come dai dispositivo wireless che adesso si collegano.

Come spiegato nell’articolo Router WiFi potente, come sceglierlo: guida all’acquisto, oggi si parla essenzialmente degli standard 802.11n e 802.11ac.

Utilizzando le specifiche 802.11n e più antenne sul router (tecnologia MIMO), la velocità di picco raggiungibile nel trasferimento dei dati è pari a 450 Mbps pari a circa 56 MB/s (Megabytes/s).
Router e dispositivi WiFi 802.11n sono già in grado di trasmettere senza problemi, ad esempio, flussi video multipli (si pensi per esempio a Netflix, YouTube o ad altri servizi di streaming video online).

Quali sono allora i vantaggio di 802.11ac, standard molto più recente (802.11n è del 2009; 802.11ac del 2013)?

Almeno in linea teorica, 802.11ac permette di trasferire dati fino a 1.300 Mbps (oltre 162 MB/s), circa tre volte meglio rispetto ai 450 Mbps di picco di 802.11n.

Diversamente rispetto ad 802.11n, poi, 802.11ac può usare solo ed esclusivamente lo spettro di banda dei 5 GHz (non si può quindi trasmettere sui 2,4 GHz).
802.11ac, quindi, spinge l’acceleratore sull’adozione delle frequenze sui 5 GHz che, nei luoghi più affollati, dove sono posizionati molti router wireless, consente di evitare interferenze. Ne avevamo parlato nell’articolo Interferenze WiFi: ecco come evitarle.

I router 802.11ac sono immediatamente riconoscibili, anche senza esaminarne le specifiche, per la presenza delle due lettere “AC” nel nome del modello.

Va detto che i dispositivi wireless di tipo client (notebook, smartphone, tablet, phablet,…) che supportano 802.11ac sono ancora pochi. I 56 MB/s di picco offerti dallo standard 802.11n sono quindi più che sufficienti nella maggior parte delle situazioni.

Lo standard 802.11ac diverrà utile, all’atto pratico, nel momento in cui si dovrà effettuare lo streaming di video 4K o comunque allorquando da desktop, notebook e dispositivi mobili collegati al router WiFi locale sarà necessario effettuare trasferimenti di dati molto più impegnativi.

Inutile dire che anche la più veloce connessione in fibra ottica oggi disponibile in Italia è sempre molto più lenta rispetto ai 450 Mbps garantiti dallo stesso 802.11n (la banda disponibile in download anche nel caso di collegamenti FTTH non supera per il momento i 100 Mbps).

Come spiegato nell’articolo Che differenza c’è tra WiFi 2,4 GHz e 5 GHz?, seppur maggiormente soggetto ad interferenze (nelle aree più densamente popolate, il passaggio ai 5 GHz potrebbe essere la soluzione), il segnale sui 2,4 GHz permette di superare gli ostacoli in maniera più efficace rispetto a quello a 5 GHz.

Nella maggior parte dei casi, comunque, i router “AC” dual band supportano anche le precedenti versioni delle specifiche wireless 802.11. Ciò significa che si possono mantenere simultaneamente attivi due canali di comunicazione con i vari dispositivi client: l’uno sui 5 GHz, l’altro sui “tradizionali” 2,4 GHz.
Sui router dual band più recenti, la connessione sui 2,4 GHz viene permessa utilizzando gli standard 802.11b/g/n mentre sui 5 GHz adoperando gli standard 802.11ac/n/a.

Se si dovesse acquistare un nuovo router o sostituire quello finora utilizzato, è possibile anche valutare un dispositivo “AC” pur verificando con attenzione che supporti anche le precedenti versioni degli standard 802.11.

Due esempi di modem-router ADSL2+ “AC” (802.11ac) che supportano anche WiFi sui 2,4 GHz e standard 802.11a/b/g/n? Questo e questo.

Suggeriamo anche la lettura dell’articolo Router region, differenze tra le impostazioni regionali.

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