Sconti Amazon
mercoledì 1 febbraio 2023 di 1804 Letture
Autoscarica batteria: la colpa potrebbe essere del nastro adesivo

Autoscarica batteria: la colpa potrebbe essere del nastro adesivo

Cos'è l'autoscarica della batteria: un gruppo di ricercatori canadesi scoprono che il fenomeno viene velocizzato per via del degrado di un materiale plastico usato per avvolgere le celle.

Le comuni batterie agli ioni di litio (Li-Ion) sono accumulatori che sopportano centinaia di cicli di carica e scarica.

Per mantenere in salute le batterie Li-Ion è bene scaricarle (non del tutto) e ricaricarle con frequenza in modo da mantenere i liquidi al loro interno sempre in movimento: Apple, sin dal rilascio di iOS 13, parla della regola "40-80". Significa che le batterie agli ioni di litio dovrebbero essere sempre mantenute tra il 40% e l'80% di autonomia.

Ispirandosi al lavoro svolto dalla Mela, tanti produttori hanno implementato il sistema della carica adattiva: di notte, soprattutto qualche ora prima della sveglia, la ricarica della batteria avviene molto più lentamente.

Lasciare lo smartphone in carica tutte la notte non è quindi una procedura scorretta: l'importante è non lasciare che la batteria dello smartphone si scaldi (ad esempio perché appoggiato sopra o sotto le coperte, sotto il cuscino o in un cassetto…) e tenere presente cosa cambia quando si usa caricare lo smartphone senza caricabatterie originale.

Durante il processo di carica della batteria gli ioni di litio passano dal catodo all'anodo; nella fase di scarica si verifica invece il processo inverso con gli ioni che tornano al catodo. Per facilitare questi movimenti gli ioni vengono fatti transitare attraverso un elettrolita, un composto organico volatile e infiammabile.

Le aree della batteria all'interno delle quali sono posti i due elettrodi sono suddivise con una membrana che funge da separatore ed è a tutti gli effetti un dispositivo di sicurezza. Avrete certamente visto una batteria gonfia: nell'articolo spieghiamo perché succede e quanto è pericoloso.

C'è però un fenomeno del quale gli utenti si lamentano piuttosto spesso: l'autoscarica della batteria.

Cos'è l'autoscarica della batteria e cosa c'entra l'adesivo

La carica della batteria si riduce gradualmente con il tempo, anche se il dispositivo a cui è connessa non risulta in funzione: questo fenomeno viene chiamato autoscarica e i produttori hanno sempre sottolineato che non può essere completamente evitato.

Michael Metzger, docente presso la Dalhousie University (Canada), è capo di un importante laboratorio presso il quale vengono condotti esperimenti molto complessi volti a migliorare le batterie.

Il professore spiega, tuttavia, che questa volta lui e i suoi collaboratori hanno scoperto un aspetto sul quale fino ad oggi non è mai stata concentrata l'attenzione e che invece sarebbe responsabile, per larga parte, dell'autoscarica delle batterie.

Metzger ha spiegato che nelle celle delle batterie commerciali è presente un elemento adesivo, simile allo scotch che usiamo abitualmente per confezionare i pacchi, che tiene insieme gli elettrodi. Il nastro adesivo utilizzato nelle batterie subisce una decomposizione chimica che a sua volta genera una molecola che porta all'autoscarica. "Nessuno ha pensato che avrebbe avuto un impatto così significativo sulle modalità con cui le celle agli ioni di litio si degradano", ha commentato.

Come parte della loro ricerca, Metzger e i suoi collaboratori hanno aperto diverse celle dopo averle esposte a temperature diverse. Sono rimasti sbigottiti nell'osservare che la soluzione elettrolitica nella cella era di un rosso vivo.

Hanno quindi iniziato a indagare sulla causa collocando le celle con una soluzione elettrolitica comune in forni a quattro diverse temperature: uno a 25°C è rimasto limpido, il campione a 55°C è diventato marrone chiaro, quello a 70°C era rosso sangue.

È stata quindi effettuata un'analisi chimica per accertare la composizione dell'elettrolita.

Solo dopo quest'attività di verifica è stato possibile scoprire che il polietilene tereftalato (PET) dell'adesivo si decompone e crea la molecola che velocizza il processo di autoscarica. La molecola è chiamata redox shuttle perché può viaggiare verso il polo positivo quindi sul negativo e poi di nuovo verso il positivo: facendo la spola tra gli elettrodi ingenera il meccanismo di autoscarica. Ciò avviene "dietro le quinte" anche quando gli ioni di litio non dovrebbero muoversi perché la batteria rimane inutilizzata.

"È qualcosa che non ci saremmo mai aspettati perché nessuno guarda questi componenti inattivi, nastri e fogli di plastica che avvolgono le celle della batteria. È però un aspetto che deve davvero essere preso in considerazione se si vogliono limitare le reazioni collaterali nelle batterie", ha osservato ancora Metzger.

Le informazioni condivise dagli accademici canadesi potrebbero portare a una nuova ingegnerizzazione delle batterie e la sostituzione del nastro in PET con un materiale più stabile meno soggetto al degrado.

I due studi (vedere questo documento e questo) hanno già suscitato notevole interesse da parte dell'industria.


Buoni regalo Amazon
Autoscarica batteria: la colpa potrebbe essere del nastro adesivo - IlSoftware.it