Come cancellare account che non si usano più

Qualche consiglio per rimuovere gli account online creati su applicazioni web che non si utilizzano. Evitare di lasciare dati personali alla mercé di terzi.

Con il passare degli anni ognuno di noi tende ad attivare decine di account online che poi non utilizzerà più. Lì per lì un servizio sembra meritevole di registrazione per poi accorgersi che non soddisfa le proprie necessità.

Alcuni siti web offrono la possibilità di autenticarsi con gli account Google, Microsoft, Apple, Facebook, Twitter e Linkedin: utilizzando questi strumenti sarà possibile usare subito il servizio senza dover operare una vera e propria registrazione. È bene però:

1) Verificare attentamente i dati dell’account Google, Microsoft, Facebook e così via ai quali il sito vuole accedere. Eventualmente negare il consenso.
2) Accedere periodicamente alle pagine dei vari gestori che permettono di revocare l’accesso ai dati dell’account da parte delle applicazioni web di terze parti. Nel caso di Google, ad esempio, la pagina da controllare è questa rimuovendo (Rimuovi accesso) le applicazioni e i servizi che non si usano più.

Sui siti che non supportano l’accesso con Google & C., invece, si saranno effettuate tante registrazioni separate scegliendo nomi utente e password “ad hoc”.

Per proteggere la propria privacy è una buona idea eliminare i dati memorizzati su servizi web che non si usano più. Anziché lasciare semplicemente inattivi i propri account, è possibile di tanto in tanto rimuovere gli account creati online: sarà sempre possibile crearne di nuovi in futuro in caso di necessità.
I dati personali rappresentano infatti una miniera d’oro sia per le grandi aziende sia per i criminali informatici nel momento in cui riuscissero a far breccia in qualche applicazione web.

Gli incidenti di sicurezza sono all’ordine del giorno e un sito come Have I been pwned mostra in maniera lampante come i problemi riguardino anche le realtà più conosciute.

Per non perdere il polso della situazione bisognerebbe sempre organizzarsi con l’utilizzo di un buon password manager: sono infatti davvero troppe le credenziali che oggi siamo costretti a memorizzare. Se si fosse allergici ai servizi cloud è possibile orientarsi su un programma multipiattaforma come KeePassXC per accedere alle credenziali da più dispositivi in totale sicurezza.

Come cancellare gli account online che non servono più

Capire come rimuovere gli account inutilizzati non è cosa semplicissima. Alcuni servizi sono chiari in tal senso mentre altri non forniscono indicazioni per farlo.
Un sito web particolarmente utile si chiama Just Delete Me e fornisce indicazioni e link diretti per richiedere la cancellazione degli account online.

In alcuni casi i passaggi da seguire per rimuovere gli account sono immediati, altre volte più arzigogolati.

Certi servizi, però, non permettono la rimozione degli account creati: il consiglio, prima di abbandonare l’account, è ovviamente provvedere alla rimozione di tutte le informazioni finanziarie e di pagamento eventualmente salvate; all’eliminazione dei dati personali come nomi, data di nascita, indirizzi di spedizione e così via. Si dovrebbero inoltre cancellare, ove effettivamente memorizzati, dati come appunti, calendari, liste di attività, messaggi privati e così via.
Una buona idea è infine quella di “scollegare” l’account dal proprio indirizzo email abituale e legarlo a un account di posta “sacrificabile”. Non certo quello utilizzato come principale nell’ambito della propria attività lavorativa oppure come utente privato.

È quindi bene pensarci due volte prima di iscriversi a un servizio online che si prevede di usare poco o per nulla perché in generale sarà molto più facile iscriversi che cancellare l’account. E gli account inutilizzati che contengono qualche dato personale e che restano per anni potenzialmente alla mercé degli aggressori dovrebbero essere rimossi.

Inutile dire, inoltre, che quando si crea un account su un servizio che contiene molti dati che ci riguardano bisognerebbe sempre, oltre che scegliere una password solida (lunga e complessa) anche attivare l’autenticazione a due fattori. Non è necessario dotarsi di un token USB: installare sullo smartphone applicazioni come Google Authenticator e Microsoft Authenticator permette di accedere in sicurezza ai servizi che supportano l’autenticazione a due fattori mediante la generazione di OTP (one-time-password) sul dispositivo mobile.

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